Pornografia minorile, in carcere un ventiseienne

Arrestato dai carabinieri di San Lazzaro, adescava ragazze dai 12 ai 17 anni sui social network

L’indagine è stata avviata due anni fa dai carabinieri di San Lazzaro (foto repertorio)

L’indagine è stata avviata due anni fa dai carabinieri di San Lazzaro (foto repertorio)

San Lazzaro (Bologna), 27 agosto 2016 - I carabinieri di San Lazzaro di Savena hanno arrestato un 26enne italiano, residente a Bologna, ritenuto responsabile di pornografia minorile. Il provvedimento di custodia cautelare in carcere, firmato dal Gip Letizio Magliaro, nasce da una richiesta della Procura a seguito di un’indagine che i carabinieri hanno avviato due anni fa, dopo che i genitori di una ragazza minorenne hanno sporto denuncia perché la figlia era stata contattata sul web da un soggetto che, cercando di ottenere un appuntamento per un incontro a scopo sessuale, aveva iniziato a insultarla.

Gli investigatori sono riusciti a risalire all’identità del molestatore attraverso l’analisi del flusso dei dati utilizzato per la navigazione Internet. In particolare, sono stati acquisiti gli indirizzi IP tramite i quali erano avvenuti gli accessi da parte dell’indagato che, tra l’altro, si era registrato a un social network inserendo un nome falso e un numero di telefono intestato alla mamma. Dopo aver escluso la responsabilità di due cittadini, residenti nello stesso quartiere del giovane, dei quali lo stesso aveva utilizzato abusivamente la connessione wi-fi non protetta da password, è stato possibile identificare il 26enne.

Una perquisizione domiciliare ha portato al sequestro di svariato materiale informatico, da cui, con l’aiuto di un perito, è stato possibile estrapolare diverse conversazioni oscene che il giovane aveva avuto con altre minorenni conosciute attraverso i social network più comuni. L’indagato, facendo leva su alcuni disagi sociali che fingeva di avere, spacciandosi lui stesso per minorenne, riusciva così a carpire la fiducia delle adolescenti, di età compresa tra i 12 e i 17 anni, inducendole a masturbarsi davanti a una videocamera del pc o dello smartphone e a trasmettergli il contenuto della registrazione. Le vittime, sentite dai Carabinieri alla presenza di una psicologa qualificata, hanno confermato la dinamica dei fatti ricostruita dagli inquirenti.

Il 26enne, già condannato quando era minorenne per violenza sessuale aggravata e continuata, nonché gravato da precedenti di polizia per reati di furto, violenza e minaccia a pubblico ufficiale e lesioni personali, è stato arrestato e portato alla Dozza, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Oltre alla pesante accusa di pornografia minorile, reato continuato, il 26enne dovrà rispondere anche di molestia o disturbo alle persone, ingiuria, adescamento di minorenni e detenzione di materiale pedopornografico.

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