Pipì e degrado al Pratello, ecco la dura risposta di 'Al Crusel' a Merola

Festa del 25 aprile, il comitato si fa sentire in una nota rispondendo al primo cittadino: "Il deserto lo crea il sindaco"

Via del Pratello, cantiere sfondato durante la festa del 25 aprile (Foto Al Crusel)

Via del Pratello, cantiere sfondato durante la festa del 25 aprile (Foto Al Crusel)

Bologna, 28 aprile 2016 - Duro comunicato da parte del comitato 'Al Crusel', storica formazione cittadina che già nei giorni scorsi si era fatta sentire, che dopo le parole del sindaco Virginio Merola in difesa della festa del 25 aprile in via del Pratello ("Bisogna saper scegliere, se vogliamo la città deserta o vogliamo ogni tanto fare qualche festa") lo attacca duramente: "il deserto lo crea Merola".

"É inaccettabile che il sindaco - si legge nella nota del comitato - di una città storicamente civile come Bologna, con una semplice battuta,  liquidi le legittime proteste di cittadini che vedono le loro strade deturpate e violate da comportamenti barbari e incivili e il loro sacrosanto diritto al riposo compromesso per tutta la notte. Ci saremmo aspettati quantomeno delle scuse e delle rassicurazioni per il futuro, anche in vista di nuove giornate di  "festa" annunciate a maggio. In zona Pratello/San Francesco si fa "festa" tutto l'anno, infatti i problemi denunciati per la notte del 25 aprile sono gli stessi che, in forma un pò ridotta, siamo costretti a vivere tutto l'anno. Caro sindaco non ci siamo proprio. Trasformare le celebrazioni della Liberazione in una sagra della birra con migliaia di persone accalcate in una piccola strada senza prevederne le conseguenze non è indicativo di una particolare cura per la propria città e per i suoi abitanti. Dimostra la stessa sensibilità di un medico che prescrive una medicina solo perchè è buona ma senza preoccuparsi degli effetti collaterali. Caro sindaco  - incalza Alcrusel - si può fare festa ma bisogna farla nei luoghi e nei modi giusti, rispettando anche chi legittimamente non vuole o non può partecipare. E se parliamo di "deserto" noi vediamo solo quello che sta provocando lei spingendo gli storici abitanti della strada a scappare dal caos che il suo mancato governo sta producendo.  

"LATRINE A CIELO APERTO" - Il comitato denuncia le "latrine a cielo aperto". "Pensare che, comunque, vada bene tutto perchè c'è gente che canta, beve e si diverte è una visione un pò miope della realtà e della società, per cui, chi come il sindaco ne abbia bisogno, metta gli occhiali e guardi le immagini riprese in piazza San Francesco a notte fonda (la stessa cosa succedeva contemporaneamente anche sotto i portici di via del Pratello). La festa dovrebbe essere finita alle 19 ma dopo mezzanotte l'invasione era ancora in corso più selvaggia che mai, il tappeto di bottiglie sulla strada non è un paradosso ma un dato di fatto oggettivo così come le latrine a cielo aperto. Ma non era stata prodotta un'ordinanza  per il contenimento dell'abuso di alcolici che vietava la vendita di alcolici in vetro? non era stato sottoscritto da parte degli organizzatori l'impegno a rendere agibile  tutta l'area al massimo per le ore 21, allora come mai mezzi e uomini di Hera pronti già alle 22.00 hanno dovuto aspettare che la calca si diradasse alle quattro di mattina prima di poter intervenire?  L'unica cosa che viene da pensare è che tutto questo sia il frutto di un micidiale mix fra l'incapacità degli organizzatori a gestire in modo appropriato e sensibile la festa e l'incapacità di chi ci amministra a fare le opportune ordinanze e soprattutto a farle rispettare. Non c'era niente di imprevedibile".

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