Bologna, ricatto a luci rosse via Whatsapp. Condannato per stupro

Ventisettenne minacciava la ex: “Fai sesso con me o diffondo le tue foto hard”

All’ex fidanzato della vittima è stato sequestrato il cellulare con le foto erotiche

All’ex fidanzato della vittima è stato sequestrato il cellulare con le foto erotiche

Bologna, 14 gennaio 2017 - Si può commettere violenza sessuale nei confronti di una donna in tanti modi. Fra questi, c’è anche il ricatto via Whatsapp, la famosa applicazione per cellulari che consente lo scambio di messaggi, foto e video. L’hanno stabilito ieri i giudici del tribunale, che hanno condannato a due anni e due mesi un giovane assicuratore di Bazzano, oggi 27enne, che due anni fa ricattò la ex, all’epoca ventenne, per convincerla ad avere rapporti sessuali con lui. L’accusa era tentata violenza sessuale.

«O fai sesso con me o diffondo le tue foto e i tuoi filmini hard su internet», la minacciò inviandole con whatsapp alcune foto inequivocabili. I due avevano avuto anni prima una relazione, ormai conclusa. Ma lui non si rassegnava e, per piegare la ex alla sua volontà, tentò di usare le immagini che le aveva scattato in modo consenziente ai bei tempi.

Lei però non si piegò al ricatto e andò dai carabinieri, che organizzarono una trappola per cogliere il giovane con le mani nel sacco. Le dissero di accettare l’appuntamento per lo scambio e, quando lui arrivò tutto elegante a bordo di una Mercedes fiammante, scattarono le manette. Il ragazzo, di famiglia facoltosa, fu scarcerato il giorno dopo e messo ai domiciliari per qualche tempo, poi è tornato in libertà.

Ieri in aula c’erano entrambi e hanno raccontato la storia ai giudici dai diversi punti di vista. Lui come imputato, lei come accusatrice e parte offesa. All’inizio l’accusa per il 27enne era tentata estorsione, poi il gup, durante l’udienza preliminare, la cambiò in tentata violenza sessuale, imputazione che è rimasta fino alla condanna di ieri. Il collegio dei giudici, presieduto da Valentina Tecilla, ha anche condannato l’assicuratore a pagare un risarcimento di 12mila euro alla vittima. . Il pm Michela Guidi aveva chiesto due anni e tre mesi e la sua lettura dei fatti è stata accolta dai giudici. L’avvocato del giovane, Chiara Piccaglia, aveva invece chiesto l’assoluzione e, lette le motivazioni, valuterà se proporre appello. Per la difesa, il tentato stupro non sussisteva considerando i fatti. Peraltro agli atti non c’erano i messaggi in originale, ma in fotocopia e solo una minima parte, poche unità, erano riconducibili allo scambio proposto dal 27enne.

La memory card del cellulare con le foto erotiche fu sequestrata il giorno dell’arresto e per fortuna le immagini non sono mai state diffuse. La ragazza, peraltro, temeva che le proposte indecenti dell’ex potessero arrivare all’orecchio del nuovo fidanzato. I messaggi erano di questo tenore: «Tu mi conosci, sono di parola, mi accontento di una cosa veloce, l’abbiamo fatto tante volte...».

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