Bologna, per il Diana voci di trasloco a Fico. Ma il direttore nega

Lo storico ristorante, in via Indipendenza dal 1909, starebbe pensando di lasciare

Eros Palmiranti direttore del ristorante Diana (Schicchi)

Eros Palmiranti direttore del ristorante Diana (Schicchi)

Bologna, 28 ottobre 2016 - Lui smentisce seccamente, anche se le voci in città girano da giorni sempre più frequentemente. “Il ‘Diana’ non si muove da qui, continueremo a cucinare i nostri tortellini dove li abbiamo sempre fatti”, si limita a dire Eros Palmirani, il direttore di uno dei ristoranti simbolo non solo del centro storico, ma di tutta la città.

Le voci che Palmirani smentisce con forza parlano di un prossimo addio del locale a via Indipendenza, dove il Diana è di casa dal 1909, quando aprì un primo caffè destinato a una lunga storia di tradizione e successo. Una brutta notizia, mitigata, però, dal fatto che il ristorante non chiuderebbe del tutto, ma potrebbe trasferirsi fuori città, in una zona meglio collegata e raggiungibile. Tanto che tra le ipotesi più gettonate c’è l’approdo a Fico, il parco agroalimentare in costruzione al Caab, candidato sulla carta a diventare una delle attrazioni turistiche più importanti di Bologna.

Il posto del Diana sarebbe probabilmente rilevato da un negozio di abbigliamento, legato a un marchio importante del panorama italiano. Tutte voci senza conferma, almeno per ora, anche se credibili vista la trasformazione in questi ultimi anni ha cambiato volto a via Indipendenza: sempre meno luoghi storici, sempre più store di grandi marchi di abbigliamento. Certo, il Diana rappresenterebbe una botta più difficile da digerire: il ristorante da più di un secolo rappresenta uno dei templi della gastronomia bolognese con alcuni piatti, come i tortellini, il carrello dei bolliti o la cotoletta che hanno raggiunto una fama tale da superare anche i confini nazionali.

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