San Pietro in Casale, bimba rischia di annegare in piscina

Distrazione fatale, decisivi i soccorsi dei bagnini

San Pietro in Casale, la bimba è stata subito rianimata dai bagnini (archivio Newpress)

San Pietro in Casale, la bimba è stata subito rianimata dai bagnini (archivio Newpress)

Bologna, 19 giugno 2017 - È bastato un attimo, un maledetto frangente di tempo perché una domenica in allegria in piscina si trasformasse in una tragedia. È successo ieri, a San Pietro in Casale, dove una bimba di quattro anni ha rischiato di annegare in piscina. Solo il pronto intervento di due bagnini e di un utente della struttura che ha seguito il corso di primo soccorso hanno sventato il peggio. La piccola, ricoverata in prognosi riservata al Sant’Orsola – dopo una corsa in elicottero che l’ha portata prima a essere valutata al Maggiore – è stubata, ma le prossime 24-48 ore saranno decisive per appalesare gli evtnuali danni polmonari riportati.

L’allarme è scattato ieri intorno a mezzogiorno nell’impianto di provincia dove il padre della bimba l’aveva portata per una giornata tra giochi in acqua e sole. Poi, all’improvviso, la tragedia. Alcuni utenti si accorgono del corpicino della bimba in acqua, immobile, nella parte della vasca ‘a otto’ profonda 1,30 metri e che è separato dalla zona a laguna da una corsia. Non è chiaro se la piccola si sia tuffata nella parte profonda o l’abbia lentamente raggiunta, perché per qualche istante sarebbe stata persa di vista dal genitore fatto sta che è subito scattata la macchina dei soccorsi. Una bagnina aveva "appena richiamato un gruppetto di bambini non accompagnati nell’altra vasca esterna, quando si è girata e ha visto persone portare fuori dall’acqua una bimba cianotica – spiega Ilaria Boselli, responsabile dell’impianto –. La nostra assistente di vasca ha subito iniziato il massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca con l’aiuto di un utente che ha completato il corso di primo intervento. Nel frattempo un altro bagnino era corso a prendere il defibrillatore e ad allertare i soccorsi". Le manovre proseguono e dopo poco la bimba sputa l’acqua inghiottita.

«Non c’è stato bisogno di usare il defibrillatore – continua Boselli - e da quello che abbiamo stimato può essere stata sott’acqua 20-30 secondi. Arrivato il 118 è stato valutato di far intervenire l’elisoccorso». È seguita la corsa al Maggiore, poi il trasferimento al Sant’Orsola dove, nel pomeriggio, i sanitari avevano già stubato la bimba che resta ricoverata in prognosi riservata per scongiurare qualsiasi complicazione. Un incidente certamente non voluto e nemmeno ipotizzato «ma proprio per questo chiediamo sempre ai genitori con bimbi sotto i cinque anni di stare loro sempre appresso».

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