Sanità, farmaci antitumorali rubati. Diciotto arresti

Il bottino dei colpi supera i 2 milioni di euro

I carabinieri controllano i farmaci

I carabinieri controllano i farmaci

Bologna, 18 ottobre 2016 - Un traffico di farmaci antitumorali rubati in Italia e reimmessi sul mercato estero è stato disarticolato: 18 le misure cautelari emesse dal Gip di Bologna, di cui 16 in carcere (14 eseguite, ma due persone restano latitanti), una ai domiciliari e un obbligo di firma. Sono state poi effettuate otto perquisizioni in sette farmacie e un magazzino adibito a deposito dei farmaci rubati, tutte nel Nord Italia. 

E' questo dunque il bilancio di un’operazione condotta dai carabinieri di Ferrara in Campania, Piemonte, Lombardia e Liguria. L’operazione conclude un’indagine avviata nel 2014 che ha permesso di documentare l’esistenza di una associazione a delinquere specializzata nel furto di medicinali (in gran parte selezionati tra quelli a costo elevato e destinati al trattamento di patologie oncologiche e croniche) presso diverse farmacie ospedaliere di nosocomi del centro e nord Italia.

Nel solo 2014 erano stati 13 i furti con scasso in farmacie ospedaliere, ogni volta con bottini da decine, quando non addirittura centinaia di migliaia di euro (il record il 9 febbraio, quando in due colpi nel Padovano riuscirono a rubare circa 410mila euro di farmaci). Nel complesso, la refurtiva accumulata dalla "banda" raggiunge il valore di 2 milioni e 700mila euro

Misure speciali sono state prese dopo i colpi di due anni fa per aumentare la sicurezza delle farmacie ospedaliere, avviate anche e soprattutto per garantire la sicurezza dei pazienti, che potrebbero correre rischi non indifferenti in caso di assunzone dei farmaci rubati. Questi infatti non possono più assicurare le condizioni di conservazione, i monitoraggi e le accortezze con cui vengono mantenuti in ospedale, diventando inefficaci nel migliore dei casi, nocivi nel peggiore, come avverte la Società italiana di farmacia ospedaliera e dei servizi farmaceutici delle Aziende sanitarie.  

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