School Maker Day, Roberta Fantinato: "Un successo per i ragazzi"

La dirigente scolastica dell'IIS Belluzzi Fioravanti, tra gli organizzatori dell'evento

La preside Roberta Fantinato (foto Schicchi)

La preside Roberta Fantinato (foto Schicchi)

Bologna, 7 maggio 2017 - La seconda edizione dello School Maker Day, nelle giornate di venerdì e sabato, ha messo in mostra all'Opificio Golinelli tutto il meglio della cultura digitale del nostro territorio, dopo averla immersa, fra didattica e tecnologia, negli spazi che hanno fatto la storia dell'industria bolognese. Sono stati due giorni intensi, resi possibili dall'attenzione della Fondazione Golinelli nel campo dell'istruzione tecnica, dalla collaborazione della Città Metropolitana di Bologna e dagli sforzi organizzativi degli allievi dell'IIS Belluzzi Fioravanti, capitanati dalla loro dirigente scolastica, Roberta Fantinato.

A giudicare dai sorrisi che si vedono in giro, il bilancio sembra positivo. “La gioia e la partecipazione che i ragazzi stanno esprimendo, insieme alle loro famiglie al gran completo, è il motivo principale per cui ci troviamo qui e il fatto che quest'anno abbiamo avuto bisogno di raddoppiare la durata della manifestazione già da solo è testimone di un grande successo”.

Che programma avete previsto, con tanto tempo e spazio a disposizione? “La prima giornata è stata dedicata per intero a convegni e laboratori formativi, pensati per docenti e altri addetti ai lavori, sulle tematiche dell'artigianato digitale e sulle potenzialità didattiche degli strumenti di nuova generazione, mentre sabato abbiamo esposto gli splendidi lavori di 40 scuole”.

Che cos'è il 'making' e perchè le sembra un modello vincente nel mondo della scuola? “E' un concetto, quello del 'fare', che a noi magari sembra nuovo di zecca ma che ha già dimostrato di essere in grado di innovare la didattica e, allo stesso tempo, di esaltare la creatività. Tutto questo attraverso un modello collaborativo, che stimola i giovani a fare, e così anche a imparare, insieme”.

Cosa si sta muovendo in Emilia-Romagna sul fronte degli studi tecnici e scientifici? “Le occasioni come questa fanno tanto perché riuniscono in un solo luogo il meglio che la nostra regione sa esprimere in questo campo, ma c'è anche tanto altro, soprattutto fra le iniziative di alternanza scuola-lavoro, come il progetto Opus Facere, che raccoglie gli stessi soggetti di oggi”.

Di che cosa si tratta di preciso? “E' un sistema di laboratori per l'occupabilità che vedrà il proprio hub principale qui all'Opificio Golinelli, su un'area di 200mq che la Fondazione concederà per 10 anni a 9 istituti scolastici bolognesi, fra i quali quello che dirigo, per progetti di meccanica robotica, ict e biotecnologie”.

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