Bologna, sci. Multate sei società di gestione degli impianti

Non erano a norma con la volturazione delle autorizzazioni per gli impianti per la neve artificiale

Un "cannone" spara neve

Un "cannone" spara neve

Lizzano in Belvedere (Bologna), 21 giugno 2017 - La stagione dello sci è finita, così i Carabinieri del Nucleo operativo Ecologico di Bologna, hanno potuto effettuare i necessari controlli agli stabilimenti sciistici della regione, nell’ambito della campagna coordinata dal Gruppo CC Tutela Ambiente di Milano estesa a tutto il Nord Italia. I controlli si sono concentrati in particolare sugli impianti di innevamento artificiale (i "cannoni"), per scongiurare un eventuale uso, nel creare la neve finta, di additivi chimici, potenzialmente dannosi per l'ambiente.

Gli impianti dell'Appennino emiliano però sono stati promossi: nessuna sostanza chimica, ma solo acqua e aria compressa rendono bianche le nostre piste anche quando la neve vera scarseggia. Bene anche le tubature per il pescaggio dell’acqua e la sua distribuzione agli  erogatori: essendo innevate, non si vedono e quindi non impattano sul paesaggio. 

Male invece per quanto riguarda le autorizzazioni all'estrazione dell’acqua da impiegare nei detti dispositivi per l’innevamento artificiale. In ben 6 casi infatti si è scoperto che mancano le volturazioni dell’autorizzazione, dove le società siano subentrate ad altre precedenti. Forse a causa dei recenti cambiamenti delle autorità preposte a gestire questo tipo di pratiche, che può avere creato confusioni o sviste, o forse per altri motivi, vero è che le società di gestione delle piste in questione e in taluni casi anche le relative amministrazioni comunali, sono state sanzionate. L'importo della multa, che verrà stabilito dalla Regione, può variare dai tre ai 30mila euro.

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