Sciopero delle maestre a Bologna, rabbia davanti al Provveditorato / FOTO e VIDEO

Insegnanti da Modena, Ferrara e Ravenna per protestare contro la sentenza del Consiglio di Stato che mette a rischio 550 posti in regione

Il presidio davanti al Provveditorato (foto Schicchi)

Il presidio davanti al Provveditorato (foto Schicchi)

Bologna, 8 Gennaio 2017 - "Non siamo insegnanti usa e getta" grida lo striscione sotto le finestre dell’Ufficio scolastico regionale. "Bloccheremo gli scrutini", gli fa eco quello legato alle colonne del portico. Portone chiuso con presidio di polizia in borghese e camionetta dei carabinieri in via Castagnoli: va in scena la rabbia delle maestre in ruolo a rischio di licenziamento (550 in regione, poco più di un centinaio in città) e delle colleghe, con supplenze annuali, che corrono il rischio di scivolare molto in basso nella graduatorie ad esaurimento (Gae – circa 900 in città), perdendo così la possibilità di agguantare una supplenza.

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Tutto ciò per effetto della sentenza della plenaria del Consiglio di Stato che azzera questi contratti e gli inserimenti in Gae, avvenuti entrambi con riserva su sentenza dei giudici, per diplomati magistrali ante 2001/200” poiché "il possesso del solo diploma magistrale non costituisce titolo sufficiente per l’inserimento nelle graduatorie". Da cui appunto si attinge per le assunzioni a tempo indeterminato o determinato. "Le maestre coinvolte dalla sentenza – spiega Fabiana Stefanoni (Cub) - sono quelle che tengono aperte le scuole".

Fischiano e urlano ‘Vergona’ le duecento maestre, tutti con almeno una decina e più di anni di precariato alle spalle e centinaia di corsi di formazione sostenuti a proprie spese, arrivate da Modena, Ferrara, Ravenna, oltre che da Bologna. A radunarle, per una giornata di sciopero nazionale, i sindacati Saese, Anief e Cub e Cobas che con una delegazione sono stati ricevuto dal direttore generale dell’Usr, Stefano versare. Il quale pochi giorni fa aveva rassicurato "la continuità didattica non è al momento a rischio, in quanto per qualsivoglia effetto della citata sentenza del Consiglio di Stato occorrerà attendere la definizione dei contenziosi di merito pendenti. Pertanto allo stato attuale, salve eventuali diverse indicazioni dell’Amministrazione centrale, l’Usr non darà indicazioni per la risoluzione dei contratti in essere, ritenendo doveroso attendere la definizione dei giudizi allo stato non conclusi".

"Chiediamo un decreto urgente, prima delle elezioni, per sanare la situazione sia delle insegnanti di ruolo sia di quelle con 36 mesi di servizio", propone la delegazione che non dimentica le colleghe con meno servizio disponibili ad un corso.  

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