Bologna, Crash alla ex stazione Veneta. Quattro ore per lo sgombero

Le operazioni di sgombero sono durate circa 4 ore. Sfondate le barricate, solo intorno alle 11 gli attivisti sono scesi dal tetto. Incontro con il Comune aggiornato al 30 novembre

Blitz per lo sgombero dell'ex stazione Veneta

Blitz per lo sgombero dell'ex stazione Veneta

Bologna, 13 novembre 2017 - Blitz all'alba delle forze dell'ordine all’ex stazione ferroviaria ‘Veneta’, in via Zanolini 41, occupata dallo scorso 10 novembre da una quarantina di attivisti del ‘Laboratorio Crash’. Sgomberata in 4 ore circa, sotto la pioggia e la neve.

image Le operazioni di sgombero della polizia sono iniziate poco dopo le 7. Sul posto polizia, carabinieri e vigili del fuoco. Alcuni attivisti sono saliti sul tetto dell'edificio al grido di "Crash again" (Crash ancora). Anche una ventina di sostenitori sono intervenuti, tutti al di là del cordone delle forze dell'ordine.

La polizia è entrata all'interno dello stabile intorno alle 8. Gli attivisti avevano fatto barricate con mattoni e sacchi di cemento per frenare gli agenti. Si sono arresi solo intorno alle 11, con la promessa da parte del Comune di un incontro, che è avvenuto poco dopo le 12. Da aggiornarsi al 30 novembre per l'apertura di un tavolo che dovrebbe portare ad uno spazio dove il collettivo possa riprendere le sue attività.

Nemmeno la pioggia e la neve avevano fatto desistere prima gli attivisti. Sono stati fatti scendere con l'autoscala dei vigili del fuoco. Nessuno scontro violento, due ragazzi sono stati portati in ospedale per ricevere delle medicazioni. Nulla di grave.

image IL PRECEDENTE - Il collettivo lo scorso 8 agosto era stato sgomberato dalla sua sede ‘storica’, in via della Cooperazione. Di qui la decisione di occupare l'edificio di proprietà comunale, per "dare continuità alle attività del collettivo bruscamente interrotte", come spiegato sulla pagina Facebook del collettivo. Anche in quel caso alcuni attivisti erano saliti sul tetto dello stabile, altri avevano affisso striscioni all’ingresso’ (FOTO). Il Comune aveva immediatamente chiesto a Questura e Prefettura di "liberare" i locali, spiegando che l'immobile era in uso all'Università per realizzare al suo interno delle aule studio. E il blitz non si è fatto attendere.

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