Telecamere, Bologna investe sulla sicurezza

Studio sul sistema di videosorveglianza per capire come ampliare e rinnovare gli occhi elettronici

Sicurezza, una telecamera (foto Dire)

Sicurezza, una telecamera (foto Dire)

Bologna, 10 maggio 2017 - Il sistema di videosorveglianza del Comune di Bologna richiede “un radicale intervento di ampliamento, modernizzazione e razionalizzazione”: per questo Palazzo D’Accursio ha affidato un incarico da 46.970 euro alla società Laboratori Marconi per un approfondimento tecnico sul tema. L’autorizzazione alla spesa è contenuta in un atto firmato dal comandante della polizia municipale Romagno Mignani e dal direttore del settore Agenda digitale Andrea Minghetti.

Nella determina si spiega che in diverse aree del centro storico è operativo un sistema di videosorveglianza, realizzato a partire dal 2003 e successivamente ampliato, che oggi risulta articolato in due sottosistemi: uno basato su tecnologia analogica e l’altro su tecnologia digitale. In tutto si parla di oltre 300 postazioni di ripresa con telecamera fissa (275 di analogiche e 25 digitali), 24 postazioni di ripresa con telecamera “dome” (16 analogiche e sette digitali), 37 postazioni di registrazione (34 analogiche e tre digitali), collegate a concentratori di segnale, a loro volta connessi a cinque punti di controllo presidiati dalla polizia municipale e dalle forze dell’ordine.

Inoltre, “è in fase di conclusione un intervento di ammodernamento ed ampliamento del sistema di videosorveglianza”, ricorda il Comune, per un importo di 331.965 euro. In più, negli ultimi due anni è stata avviata una sperimentazione, in collaborazione con Enel Sole, per la collocazione di telecamere sugli impianti di illuminazione pubblica in alcuni parchi (attualmente la Montagnola e i giardini Margherita). Non basta, perché a detta del Comune “appare opportuno ampliare il numero delle telecamere di videosorveglianza estendendolo a molte zone della città che finora ne erano rimaste escluse”.

Un ampliamento degli ‘occhi’ elettronici che vigilano sulla città da assicurare “senza tuttavia trascurare la necessità, ormai non più rinviabile, di razionalizzare il sistema e verificarne le criticità”, recita l’atto di Palazzo D’Accursio: “Occorre infatti considerare che il sistema, per essere un efficace aiuto alle forze dell’ordine nella attività di controllo del territorio e di repressione della criminalità, deve essere perfettamente funzionante”. Inoltre tutte le telecamere, “indipendentemente dalla tipologia di appartenenza e dalla tecnologia utilizzata, devono essere collegate al sistema centrale gestito dalla Municipale e devono trasmettere le immagini senza soluzione di continuita’”, scrivono gli uffici comunali.

Pertanto, il sistema “richiede un radicale intervento di ampliamento, modernizzazione e razionalizzazione, già programmato- si ricorda nell’atto- nell’ambito del Piano triennale degli investimenti”, con l’obiettivo di affidare il progetto mediante gara europea. Prima, però, occorre “compiere un’accurata analisi dell’esistente, per giungere alla definizione di un sistema unico di controllo e gestione dei vari sistemi presenti o in fase di realizzazione- continua la determina- e per intervenire in maniera armonica ed efficace sul sistema in vista dei consistenti investimenti che saranno attivati a breve”.

A questo scopo gli uffici hanno acquisito l’offerta di collaborazione della società Laboratori Marconi, del costo complessivo di 46.970 euro (Iva inclusa), “per la prestazione di servizi tecnici di supporto (analisi del contesto, valutazione delle esigenze funzionali, studio di fattibilità, specifiche tecniche dei prodotti) volti alla definizione di un modello di evoluzione e razionalizzazione del sistema di videosorveglianza”, da svolgere in due mesi. 

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