Spaccate in Bolognina, i commercianti: "Ora chiediamo i danni"

Cinque negozianti si sono costituiti parte civile al processo contro un tunisino accusato dei colpi, Ascom li ha aiutati in questa scelta

La vetrina della lavasecco Edera di via Di Vincenzo, colpita il 29 dicembre dello scorso anno (FotoSchicchi)

La vetrina della lavasecco Edera di via Di Vincenzo, colpita il 29 dicembre dello scorso anno (FotoSchicchi)

Bologna 2 ottobre 2016 - Cinque commercianti si sono costituiti parte civile nel processo contro il 42enne tunisino Makram Chamtour, il presunto autore di alcune spaccate che, da novembre 2015 a febbraio di quest’anno, hanno tenuto sotto scacco la Bolognina. I titolari dei negozi Kristal Giò di via Matteotti, del lavasecco Sl di via Corticella, della lavanderia Edera di via di Vincenzo, del mobilificio Morelli di via Carracci e dell’autoricambi Stra di via Ferrarese, nel corso di quei mesi hanno subito un totale di sette spaccate, di cui tre capitate, nel giro di un mese e mezzo, alla sola lavasecco Sl.

Mercoledì scorso, quindi, è cominciato il processo a carico del tunisino e i commercianti colpiti, con l’aiuto di Ascom, che insieme ai comitati Progetto Bolognina e Bolognina 2000, ha deciso di sostenere le spese per la costituzione di parte civile dei cinque esercenti, sono stati rappresentati in aula dall’avvocato penalista Marco D’Apote.

«Questa è un’iniziativa che, come Confcommercio Ascom, facciamo per dare un ulteriore forte segnale di attenzione di quanto accade alla Bolognina e sul tema della sicurezza più in generale – spiega Giancarlo Tonelli, direttore di Ascom –. Proprio alla Bolognina, nei mesi scorsi e nel momento più difficile delle spaccate e dei furti, eravamo intervenuti realizzando e finanziando l’intervento notturno di servizio di vigilantes che andarono a creare un ulteriore intervento di prevenzione oltre a quello che veniva svolto dalla polizia e dell’esercito».

L’obiettivo dei commercianti, ora, è ottenere non solo un risarcimento per le spaccate subite, ma anche lanciare un messaggio di coesione contro chi, per mesi, ha fatto crescere l’ansia in un intero quartiere. In quei quattro mesi, infatti, le attività colpite dalle spaccate sono state molte di più delle cinque che si sono costituite parte civile.

Tutto è iniziato a novembre 2015 con un colpo al salone di bellezza ‘Fashion look’ di via Corticella: due spaccate in 48 ore. Da lì in poi si è registrata una vera e propria escalation di spaccate: una ventina di colpi che getterano nel panico i commercianti della Bolognina, che ogni giorno si svegliavano con la paura di ritrovare la vetrata del proprio negozio distrutta.

Dopo questi fatti, in strada è arrivato l’esercito, polizia e carabinieri hanno aumentato i controlli, i commercianti di Progetto Bolognina hanno dato vita alle passeggiate notturne antidegrado e Ascom ha pagato i vigilantes. Ora, quindi, Ascom ha deciso, ancora una volta, di non lasciare soli i commercianti. «Ci è sembrato doveroso e giusto sostenere questa ulteriore iniziativa, che ha anche un valore simbolico – conclude Tonelli –. Non vogliamo lasciare sole le persone che sono state colpite da queste spaccate».

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