Bologna, sei arresti e tre condanne ma i giudici rimettono in libertà lo spacciatore

Il caso di un gambiano di 19 anni

Presidi di polizia in Piazza Verdi

PIAZZA VERDI E VIA PETRONI CON GENTE PIU PRESENZA DELLE FORZE DELL ORDINE.

Bologna, 26 maggio 2017 - Bastano sei arresti e tre condanne per spaccio in pochi mesi per rimanere in carcere? La risposta è no. Sembra incredibile ma è proprio così, non bastano. Lo dimostra il caso di un gambiano di 19 anni, arrivato in Italia nel 2015 e attualmente in possesso di un permesso di soggiorno per motivi umanitari, liberato l’altro giorno con il solo obbligo di firma dal Tribunale del Riesame che ha ribaltato la decisione del giudice della direttissima, il quale a inizio maggio aveva invece deciso di mandare in carcere il giovane pizzicato dai carabinieri con dieci grammi di marijuana. E così il gambiano, arrestato appunto sei volte dall’estate scorsa sempre in piazza Verdi e via Zamboni e già condannato tre volte, ha lasciato la Dozza con tanti saluti. In teoria dovrebbe fare un tirocinio finanziato dalla Regione presso una cooperativa. In realtà occupa in ben altro modo le sue giornate.

La sua storia è emblematica di come sia quasi impossibile trattenere in carcere uno spacciatore dopo l’arresto, se pizzicato con pochi grammi addosso. A causa anche delle modifiche che hanno introdotto l’ormai noto ‘comma 5’ della legge sulla droga, usato come scudo dai pusher che conoscono le norme meglio degli avvocati, è vietato al giudice disporre la custodia cautelare in carcere se il fatto è "di lieve entità", cioè se si tratta di uno spacciatore non inserito in un’organizzazione e con una modesta quantità di droga, magari leggera.

Proprio quello che succede nella quasi totalità dei casi del piccolo spaccio di strada, visto che appunto i pusher sanno benissimo quali cavilli possono salvarli. In piazza Verdi è sempre così. Polizia o carabinieri arrestano e il giorno dopo, in direttissima, il giudice non può che alzare le braccia e liberare il piccolo spacciatore di turno con l’obbligo di firma o il divieto di dimora, cioè con misure che consentono all’interessato di tornare subito al ‘lavoro’.

Stavolta però la situazione è un po’ diversa, vista la lunga lista di precedenti del 19enne gambiano. Arrestato la prima a volta nel luglio 2016, è finito di nuovo in manette con cadenza periodica per altre cinque volte. Nel frattempo ha collezionato (a gennaio) una condanna a dieci mesi, diventata già definitiva, e altre due condanne, non definitive, a otto e dieci mesi. Totale, due anni e quattro mesi. Ovviamente, essendo ancora formalmente incensurato al momento della prima condanna definitiva, gli è stata concessa la sospensione condizionale. Mentre per le altre due condanne sono pendenti gli appelli. Ecco il motivo per cui ha potuto continuare a restare in zona universitaria a vendere erba e fumo.

E arriviamo così all’ultimo arresto, quello del 6 maggio. Preso con 10 grammi, è finito in manette per spaccio e resistenza. Proprio in virtù dei tanti precedenti, però, il giudice stavolta non gli ha ‘concesso’ il comma 5, ma gli ha contestato il ben più grave comma 1, disponendo perciò, sia per lo spaccio che per la resistenza, gli arresti domiciliari. Siccome però la padrona di casa dove il giovane viveva con altri connazionali non lo voleva più ospitare, la misura si è trasformata per ordine del giudice in soggiorno alla Dozza. A quel punto, però, l’avvocato del 19enne, Rocco Cariglino, ha fatto ricorso al Riesame e il collegio di tre giudici ha riqualificato lo spaccio nella ben più blanda ipotesi del comma 5, per cui come detto è vietata la custodia in carcere, e poi ha ritenuto sufficiente, per i due reati contestati, la misura dell’obbligo di firma in caserma. Niente prigione e nemmeno domiciliari, dunque. L’unica speranza è che, almeno, il 19enne d’ora in poi si dia una calmata e faccia passare qualche mese in più prima di farsi cogliere di nuovo sul fatto in mezzo alla movida di piazza Verdi.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro