Bologna, una speciale tuta dell’Alma mater in missione nello spazio / VIDEO

È stata trasportata dalla navicella Dragon, agganciata con successo all'Iss

Bologna, 17 agosto 2017 - Anche l’Alma Mater ha raggiunto la Stazione spaziale internazionale (Iss), nell’operazione che ha portato ieri, poco prima delle 13, all’aggancio della capsula Dragon, avvenuto con successo. Tra i vari materiali presenti a bordo della navicella, infatti, c’è anche ‘In-Situ’, dispositivo progettato dal professor Aldo Rosa e dal dipartimento di Chimica ‘Ciamician’ dell’ateneo bolognese: si tratta di una speciale tuta in grado di misurare i livelli salivari di cortisolo, un biomarcatore di stress, monitorando in tempo reale lo stato di salute degli astronauti a bordo, attraverso un’analisi chimico-clinica. I risultati dell’esperimento saranno impiegati anche a Terra in situazioni di emergenza, come epidemie o bioterrorismo. 

La navicella Dragon è stata catturata dal braccio robotico della Iss, manovrato dall’astronauta Paolo Nespoli, che testerà personalmente il biosensore In Situ, e dal suo collega americano Jack Fischer, ed era partita alla vigilia di Ferragosto dalla base americana di Cape Canaveral, con a bordo un carico di 2.900 chili di viveri e materiali utili per il funzionamento dell’Iss.

Su Dragon anche un supercomputer della Hewlett Packard, capace di funzionare almeno per un anno e a una quota di oltre 400 chilometri di altezza, in una zona dello spazio più esposta alle radiazioni e ai raggi cosmici.

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