Bologna, spese pazze. Condannato Manes Bernardini

All'ex consigliere regionale della Lega Nord due anni e sei mesi. Assolti Cavalli e Parma

Manes Bernardini (foto Schicchi)

Manes Bernardini (foto Schicchi)

Bologna, 24 marzo 2017 - Due anni e sei mesi per Manes Bernardini con due anni di interdizione temporanea per i pubblici uffici. Sono stati invece assolti per gli altri due ex consiglieri regionali leghisti finiti nella cosiddetta inchiesta delle spese pazze, Stefano Cavalli ("il fatto non costituisce reato")  e Maurizio Parma ("il fatto non sussiste"). Lo ha deciso il giudice Valentina Tecilla dopo che iI pm Morena Plazzi pochi giorni fa, nella sua requisitoria, aveva chiesto per Bernardini la condanna a 2 anni e 6 mesi di carcere, e per Parma e Cavalli a 2 anni e 3 mesi. Poco dopo avere appreso la notizia Bernardini - che pur avendo seguito di persona il processo non era presente in aula al momento della sentenza - ha rassegnato le sue dimissioni da consigliere comunale, dove era stata eletto come capolista di 'Insieme Bologna'.

Si tratta del primo esito dibattimentale dell'inchiesta della procura e della finanza, visto che finora c'erano state soltanto sentenze in rito abbreviato. I fatti contestati riguardano il periodo 2010-2011. La Regione non si era costituita parte civile. La condanna si riferisce alle spese messe a rimborso in otto giornate tra le quali una consulenza per 1.500 euro pagati dal gruppo a una ragazza che, secondo la ricostruzione della Procura, si occupava di accogliere gli ospiti delle iniziative elettorali di Bernardini durante la campagna elettorale per le elezioni comunali di Bologna del 2011.

Infine, a Bernardini erano stati contestati una serie di acquisti, tra cui dei cd musicali, un decoder Samsung, e un abbonamento biennale da 3.752 euro a un sistema di ricerca e aggiornamento on line per avvocati. Chiesta l’assoluzione, invece, per le spese relative ai parcheggi, a una serie di cene, e per quelle effettuate per ospitare in albergo a Porretta esponenti politici come Magdi Allam e Mario Borghezio. Per alcune somme i giudici hanno disposto la confisca.

"Le dimissioni non si annunciano, si danno. Con la presente dichiaro che provvederò a scrivere alla presidente del Consiglio comunale per comunicarle le mie irrevocabili dimissioni da consigliere comunale": è la reazione Bernardini la affida a Facebook. A Barnardini dovrebbe ora succedere Gianmarco De Biase (esponente dell'Udc), primo dei non eletti nella lista di 'Insieme Bologna' alle ultime amministrative.

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