Strage 2 Agosto, il file Gladio resta 'secret'

Il Ministro Maria Elena Boschi risponde al deputato Bolognesi (Pd): "Sulla struttura segreta sono tuttora in corso approfondimenti investigativi" La strage alla Stazione FOTO

Strage del 2 agosto

Strage del 2 agosto

Bologna, 16 giugno 2015 -  Per sapere (almeno dal Governo) se e come "Gladio" ebbe un ruolo nell'esplosione che a Bologna fece 85 morti e 200 feriti il 2 agosto 1980 bisogna pazientare. Attendere ancora. Perché su questo 'tema', sono "tuttora" in corso "approfondimenti investigativi nell'ambito di varie inchieste condotte dall'autorità giudiziaria di Bologna sull'attentato alla stazione ferroviaria", spiega il ministro per i rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi. In particolare, i pm bolognesi stanno studiando la cosa a seguito dell'esposto dell'associazione dei parenti delle vittime che ai magistrati ha fornito varie carte chiedendo di risalire, una volta per tutte, ai mandanti dell'attentato.

Insomma, l'indagine prosegue, vige il 'segreto istruttorio', e il 'file gladio' resta top secret (per ora). Molto di più  Boschi non ha potuto rispondere al deputato Pd e presidente dell'associazione dei parenti delle vittime del 2 agosto, Paolo Bolognesi, che, dopo aver protestato per il "fallimento" del processo di declassificazione degli atti top secret sulle stragi italiane, aveva rilanciato (in aprile) la sua crociata contro i depistaggi orchestrati attorno alla bomba mettendo nel mirino Gladio.

Bolognesi, con un'interrogazione a risposta scritta (indirizzata al premier Matteo Renzi e al ministro dell'Interno Angelino Alfano), aveva chiesto di chiarire se, a distanza di anni, "strutture" come Gladio fossero state smantellate del tutto; ma il cuore del suo ragionamento era sempre sulla strage e sul fatto che forse non si era indagato a fondo il 'ruolo' di Gladio nella vicenda della bomba. Ieri alla Camera è  stata depositata la risposta scritta del Governo.

Boschi specifica che, interpellati, sul "coinvolgimento di strutture clandestine, segnatamente di Gladio, nell'organizzazione in Italia delle stragi tra gli anni '70 e '80 del secolo scorso", i servizi segreti italiani hanno specificato "che tutti i profili riguardanti istruzione, scopi, finalità e scioglimento di Gladio sono noti e oggetto di specifica relazione del comitato parlamentare per i servizi di informazione e sicurezza". Insomma, è tutto agli atti. Gladio si sciolse il 27 novembre 1990 e "nulla è emerso circa attuali funzioni di pubblico rilievo, compensi erogati ovvero in ordine all'accertamento di responsabilita' per i benefici di cui avrebbero goduto gli appartenenti all'organizzazione Gladio".

Detto questo, ci si ferma perché  si entra nel campo delle indagini. E per dire di più bisogna che finiscano. Bolognesi aspetta: "Sì, l'indagine sta andando avanti. Vedremo. Noi restiamo convinti che ci furono strutture - dichiara- che bloccarono e depistarono l'accertamento delle verità" e che quindi hanno anche a che fare con i mandanti. Nella sua interrogazione scriveva infatti il deputato Pd: "Nonostante i numerosi riferimenti a Gladio emersi nel corso degli anni, nessuna informazione a suo tempo sembra essere stata data ai giudici del processo relativo alla strage di Bologna: ma anche se allora non se ne avverti' da parte dei singoli inquirenti la rilevanza, il coinvolgimento di Gladio ad avviso dell'interrogante non poteva essere ignoto a chi era preposto alla sicurezza dello Stato ed al coordinamento degli organi di investigazione". Di questa pista, ci sono troppi 'indizi' per Bolognesi; o almeno elementi per sospettare. 

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