Bolognina, topi nelle case Acer. "Bambini e anziani rischiano"

Protestano i residenti della zona "La causa di tutto è un rudere che va abbattuto. Le esche sono servite per una settimana, ma occorre un intervento risolutivo"

Luciana Menghetti, residente in via Zampieri, mostra il rudere da cui sbucano grossi ratti

Luciana Menghetti, residente in via Zampieri, mostra il rudere da cui sbucano grossi ratti

Bologna, 16 luglio 2017 - Un edificio diroccato. Ricettacolo di topi, zanzare e degrado. È quello che sorge all’interno di un cortile di un complesso di sette palazzi Acer, compresi tra via Zampieri, via Albani e via Fioravanti, in zona Bolognina. Una situazione di incuria già segnalata all’Acer, per chiedere di abbattere la struttura abbandonata.

«Dall’Azienda casa Emilia-Romagna, però, ci hanno risposto che quell’edificio è del Comune e quindi devono occuparsene loro – racconta Luciana Menghetti, residente in via Zampieri al civico 29/5 –. Fosse stata una struttura privata sarebbero già fioccate delle multe. Visto che, invece, è pubblica nessuno fa niente». Proprio per questo, allora, ogni anno con la stagione calda si vedono gironzolare per il cortile «numerosi topi, ma anche tantissime zanzare e piccioni – prosegue Menghetti –. Quel rudere abbandonato, insomma, pieno di erbacce e schifezze varie, è da anni la casa di enormi topi che entrano ed escono da tombini e buchi nella recinzione, uscendo all’improvviso da sotto le auto parcheggiate e sfrecciando tra i piedi dei malcapitati».

La residente, allora, si è prima rivolta all’Acer, senza però ottenere adeguate risposte: «Nei primi mesi di quest’anno la situazione si è aggravata e fin dal mese di marzo ho segnalato ad Acer il problema ma mi hanno risposto che avrei dovuto raccogliere le firme dei condomini che si affacciano sul cortile o scrivere all’Ausl». Menghetti, allora, ormai esasperata, ha scritto proprio all’Ausl evidenziando tutte le problematicità della zona e alla fine, dopo mesi, qualcosa si è mosso: «Sono state montate le scatole con le esche per i topi ed effettivamente questa ultima settimana non se ne sono visti – commenta Menghetti –. Il problema è che questa azione non basta, perché già in passato furono montate le esche, ma poi nessuno si occupò della loro manutenzione. Inoltre, se quel rudere resta ancora lì senza essere abbattuto, possono fare tutte le disinfestazioni che vogliono, ma il problema non si risolve».

Il pensiero, allora, va ai tanti residenti di quei palazzi popolari costretti a vivere in quella condizione. «Il cortile di giorno è pieno di bambini che giocano, i palazzi sono abitati prevalentemente da anziani e disabili – conclude Menghetti –. Dobbiamo aspettare che un roditore pestato accidentalmente morda il piede a una persona per ottenere un intervento? E soprattutto, per far sì che non sia un intervento una tantum ma una vera manutenzione continuativa, cosa dobbiamo fare? E magari il Comune può fare qualcosa per eliminare la fonte di tanto disagio, abbattendo definitivamente e ripulendo quel rudere?».

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