Castel San Pietro, treno Frecciabianca perde un portellone in corsa

La paratia è stata poi travolta dal locomotore del convoglio. Paura per i 300 passeggeri che erano a bordo e ritardo di 2 ore

I tecnici delle ferrovie raccolgono la paratia divelta finita sotto il treno

I tecnici delle ferrovie raccolgono la paratia divelta finita sotto il treno

Castel San Pietro, 26 novembre 2017 – Un botto nella nebbia. I passeggeri si sono chiesti cosa fosse successo, e nel giro di un’ora – chiusi nel treno – lo hanno saputo. Dal locomotore di un Frecciabianca in viaggio da Pescara a Milano si era infatti staccata una paratia di acciaio che protegge parti della trasmissione sotto il locomotore. Il pezzo è stato travolto dal treno in corsa, e un grosso frammento è rimasto incastrato sotto il convoglio. Inevitabile lo stop, come impone il protocollo sicurezza delle Ferrovie dello Stato, nel mezzo della campagna a due passi da Castel San Pietro.

Mattinata dunque di disagi per circa 300 viaggiatori a bordo del Frecciabianca 8806 partito partito dall’Abruzzo e diretto a Milano. Intorno alle 9.15 il treno si è fermato, nel mezzo della campagna. Per un po’ ci si è chiesti cosa fosse successo («c’è stata un’ora di silenzio», ha commentato una giovane passeggera), poi sono comparsi alcuni tecnici delle Ferrovie dello Stato, che hanno iniziato ad armeggiare sotto i vagoni con la collaborazione del personale viaggiante. Nel frattempo, il traffico su quel binario era stato fermato e rallentata anche la circolazione sul binario a fianco. Nel giro di due ore il treno è riuscito a ripartire (dopo una falsa ripartenza), ed è arrivato a Bologna con un paio d’ore di ritardo.

I disagi, dicevamo: qualche viaggiatore ha perso la coincidenza da Bologna per Milano (dove qualcuno era atteso da un aereo in uno dei due aeroporti milanesi), altri sono arrivati tardi al lavoro. Le Ferrovie dello Stato hanno cercato di venire incontro alle esigenze dei passeggeri autorizzando quelli del Frecciabianca ‘infortunato’ a salire sul primo Frecciarossa a disposizione nel capoluogo felsineo, diretto a Milano. Altri che a Bologna dovevano salire sul Frecciabianca ritardatario per dirigersi a Milano sono stati autorizzati a salire in anticipo sull’orario sul primo Frecciarossa diretto nel capoluogo lombardo, in modo da comprimere, per quanto possibile, i ritardi accumulati.

L’inconveniente occorso al Frecciabianca ha causato ritardi ad un’altra quindicina di treni, ritardi che sono andati da 15 a sessanta minuti. Un’ora dopo il ‘botto’, il treno era ripartito, ma è stato necessario arrestarlo di nuovo quasi subito. Intanto, all’interno delle carrozze l’impianto di riscaldamento ha avuto qualche problema: in prima classe la temperatura era scesa parecchio, viceversa in seconda classe si era creato un elevato calore.

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