Bologna, incassano le pensioni dei parenti morti. Dodici denunciati

L’importo complessivo della truffa all’Inps scovata dalla Guardia di Finanza è di 272mila euro

Guardia di finanza (foto di repertorio)

Guardia di finanza (foto di repertorio)

Bologna, 15 gennaio 2018 - Riscuotevano le pensioni dei parenti deceduti per un importo complessivo di oltre 272mila euro: è questa l’accusa della Guardia di Finanza nei confronti di 12 persone denunciate alla Procura per la truffa all’Inps (FOTO). Nei confronti di nove denunciati, poi, il gip del tribunale di Bologna, Rossella Materia accogliendo la richiesta del pm Luca Alfredo Davide Venturi, ha emesso un decreto di sequestro preventivo per equivalente pari a 160mila euro, al fine di sottrarre alla disponibilità degli indagati il corrispondente profitto ritenuto illecito.

L’operazione dei finanzieri denominata “Off-Line” (VIDEO) costituisce la seconda tranche di un’indagine partita nel 2016 che inizialmente aveva interessato il solo comune di Bologna permettendo di individuare quattro persone accusate di aver percepito le pensioni di defunti per una somma totale di oltre 190mila euro. In questa seconda fase, invece, gli accertamenti sono stati estesi all’intero ambito provinciale. In particolare, i finanzieri del gruppo tutela spesa pubblica del nucleo di polizia economico-finanziaria di Bologna, attraverso l’approfondimento di 25mila posizioni di soggetti deceduti nel triennio 2013-2015, hanno scovato ulteriori dodici persone, residenti nella provincia di Bologna (ad eccezione di un soggetto del Ravennate) che, nascondendo all’Inps il decesso di loro congiunti, questo il quadro accusatorio, hanno usufruito illegalmente delle loro pensioni favoriti anche dal fatto che la maggior parte di loro era delegata ad operare sui conti correnti bancari dei parenti estinti.

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In un caso, spiegano le fiamme gialle, è stato riscontrato che uno dei soggetti avrebbe riscosso la pensione di un familiare morto più di tre anni prima, intascando quasi 62mila euro attraverso ripetuti prelievi bancomat. Le persone denunciate, tre delle quali saranno perseguibili solo in via amministrativa in ragione della lieve entità del profitto illecito contestato, sono state segnalate anche all’Inps, in virtù dell’apposito protocollo d’intesa stipulato tra la guardia di finanza e l’ente previdenziale che, peraltro, nella quasi totalità dei casi aveva già avviato autonome procedure di recupero delle rate pensionistiche indebite.

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