Truffe agli anziani, le intercettazioni raggelanti. Video e foto

Tra le vittime anche una disabile: "Signora, non basta: ci dia le fedi"

Conferenza stampa dell'operazione Avvoltoio (foto Schicchi)

Conferenza stampa dell'operazione Avvoltoio (foto Schicchi)

Bologna, 1 ottobre 2016 - Un danno sì economico. Ma soprattutto morale. Il procuratore capo Giuseppe Amato, complimentandosi con i carabinieri per l’operazione ‘Avvoltoio’ che ha decapitato una banda di truffatori di anziani, ha parlato del “valore simbolico e materiale” dell’indagine che “ha portato alla repressione di fatti criminosi commessi ignominiosamente ai danni di anziani soli e particolarmente vulnerabili. Questo modo di fare è vergognoso e oltre che un danno economico provoca alle persone un danno morale”, ha commentato il procuratore.

E, per rendersi conto dell’assenza completa di scrupoli da parte dei componenti dell’associazione a delinquere, basta leggere le intercettazioni durante uno dei colpi messi a segno dal gruppo. Il 25 febbraio, Michele chiama una signora di 85 anni, disabile: “Allora mi ascolti, intanto che sta venendo Luca (Salvatore ‘Totoriello’ Esposito, ndr), lei faccia una cosa. Lei ha una bilancetta in cucina, quella che pesa la pasta? Faccia una cosa, lei prenda tutto quello che c’ha d’oro, lo pesi, mi comunica il peso, io lo dico al maresciallo e lo mettiamo a verbale”.

La signora, però, ha una certa età, è confusa. E la confusione aumenta quando in casa arriva ‘Luca’. “Allora signora, mi ascolti. Luca è il mio assistente. Lei dà i 700 euro a Luca, più l’oro che ha racimolato. Però deve fare presto”. Poi, facendo finta di parlare con il maresciallo sull’altra linea: “Sì maresciallo, un minuto, la signora è un po’ anziana. Facciamo una cosa veloce signora, così pago. Sì, perché il maresciallo ha già fatto un favore...”. La signora conta e riconta i soldi. Ma ai truffatori, i 700 euro che sta consegnando non bastano. E così la spingono a privarsi di uno dei ricordi più cari: la fede nuziale. “Devo darvi anche...”, dice la signora con la voce tremante. “Sì”, la risposta del sedicente assistente, “così io vado a pagare subito. Sì avvocato, adesso mi dà le due fedi d’oro”. La signora consegna le fedi e scoppia in lacrime. Il truffatore non fa una piega. E se ne va.

Ma non tutte le vittime si fidano subito dell’avvocato Molinari. Alcune provano a tergiversare. Altre hanno paura, o hanno difficoltà a capire cosa vogliono i loro interlocutori: allora i metodi della banda diventano più aggressivi. Con una signora che, invece di 4mila euro, voleva dare 4 euro a Luca-Gennaro Esposito, Salvatore Totore alza la voce: “Signora, allora mi ascolti. Pino sta andando in prigione, ci vogliono i soldi quelli grandi, non le monete signora perché Pino sta andando in prigione, lei non lo vuole aiutare?”. La signora è mortificata, la truffa prosegue.

image
image

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro