Bologna, 20 febbraio 2016 – Centinaia di post su Facebook e Twitter, nei gruppi social universitari, ma anche di normali cittadini. Tutta Bologna (con l'Alma Mater) piange Umberto Eco.
Fra i primi a ricordare la figura del semiologo è stato l’ex rettore Ivano Dionigi: «Ci sono professori che sono resi famosi dall’Alma Mater e professori che rendono famosa l’Alma Mater. Umberto Eco era il primo di questi – dice Dionigi –. Tra le mille cose da dire su Umberto , una su tutte, la sua generosità verso gli studenti e la sua fedeltà all’Alma Mater, l’università di Bologna. Tutte le volte che essa lo chiamava, lui rispondeva, lui c’era. Oggi non soffrono solo gli amici, ma tutta la cultura italiana e mondiale si sente orfana».
Il rettore Francesco Ubertini scrive in una nota: "Per l'Alma Mater rappresenta la perdita di un Maestro che ne ha innalzato il nome e lo ha fatto conoscere fino ai confini del mondo. Un intellettuale straordinario, profondo e acuto, l’ultimo grande poligrafo, che ha saputo abbracciare la totalità del sapere e che ci ha insegnato che per sovvertire i linguaggi occorreva prima di tutto conoscerli".
Il sindaco Virginio Merola ha affidato a Twitter il suo pensiero: «Ci mancherai, mancherai a Bologna, ci mancherà il tuo ingegno, il tuo spirito, la tua libertà di pensiero. Addio Umberto».
Ci mancherai, mancherai a Bologna, ci mancherà il tuo ingegno, il tuo spirito, la tua libertà di pensiero. Addio Umberto
— Virginio Merola (@virginiomerola) 20 Febbraio 2016
Simonetta Saliera, presidente dell’Assemblea legislativa regionale dell’Emilia-Romagna, ha dichiarato: «Scompare un uomo di cultura di grande spessore, attento ai mutamenti della società e gran cultore del valore delle parole e del peso che hanno nella vita quotidiana delle persone e delle comunità».
Per Paolo Calvano, segretario regionale del Pd, «le sue parole e le immagini che con quelle parole era in grado di evocare, continueranno a vivere». Il governatore Stefano Bonaccini ha optato per una citazione da ‘Il nome della rosa’: «Lascio questa scrittura, non so per chi, non so più intorno a che cosa...».
La perdita di Umberto Eco "è irreparabile. È veramente un grande dispiacere. Eco l'ho conosciuto benissimo, è stato uno dei miei migliori amici", è il ricordo di Fabio Roversi Monaco, ex rettore dell'università per 15 anni, dal 1985 al 2000, e ora presidente di Genius Bononiae.
Il professore di comunicazione, Roberto Grandi, ha scritto: «Era il 1972. Mi pare ieri. Grazie per i momenti belli che abbiamo condiviso». Anche l’europarlamentare Elly Schlein, che ha studiato a Bologna, ha twittato: «Poco fa ha iniziato a piovere a Bologna. Ci mancherà il suo sguardo sul mondo».
Era il 1972. Mi pare ieri. Venisti a Bologna. All'universita'. E sei rimasto. Grazie per i momenti belli che abbiamo condiviso. #UmbertoEco
— roberto grandi (@rograndi) 20 Febbraio 2016
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