Casalecchio, Uno Bianca. Rosanna Zecchi salta la commemorazione

La presidente dell’associazione dei familiari delle vittime è provata dalle continue concessioni ai detenuti

Rosanna Zecchi durante una commemorazione (foto Schicchi)

Rosanna Zecchi durante una commemorazione (foto Schicchi)

Bologna, 19 febbraio 2018 - Il Comune bolognese di Casalecchio di Reno commemora la guardia giurata Carlo Beccari, ucciso 30 anni fa dalla banda della Uno bianca durante una rapina fuori dalla Coop del paese. Ma lo fa senza la presidente dell’associazione dei familiari delle vittime, Rosanna Zecchi, che come spiega la figlia Stefania, vicepresidente dell’associazione, “è partita, perché è molto provata a causa delle continue concessioni ai detenuti, che hanno ucciso 24 persone ferendone 102, mentre per le vittime a volte c’e’ meno attenzione. È un po’ stanca di questa situazione, allora io le ho consigliato di andare via per un po’, per rilassarsi”.

Ecco perché, pur ringraziando il Comune di Casalecchio e le altre Istituzioni presenti “perché ci ricordate sempre”, Zecchi pone l’accento sul fatto che “col passare del tempo i detenuti hanno sempre più diritti, mentre i feriti e i parenti delle vittime ne hanno un po’ meno”. Ad esempio, afferma, “dopo tanti anni molti cominciano ad avere grossi problemi di salute a causa delle ferite, ma in alcuni casi si vedono negate le visite di aggravamento”, mentre i componenti della banda, che “sono degli ergastolani, continuano a rompere le scatole, chiedono sempre benefici e li ottengono”. Sul punto, Zecchi cita gli ultimi due episodi, vale a dire “il fatto che Roberto e Fabio Savi siano stati messi nello stesso carcere” e “la decisione di concedere a chi ha ucciso Beccari (il riferimento è a Marino Occhipinti, ndr) di ‘andare in vacanza’ in agosto per partecipare a un convegno”. Per questo, aggiunge, “come associazione siamo molto amareggiati anche con i giudici di sorveglianza, perché anche se è vero che queste persone in carcere si comportano bene, e non potrebbe essere diversamente, bisognerebbe pensarci meglio prima di fare certe concessioni”.

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