Errani: "Mi dimetto ma nessun falso ideologico, emergerà con chiarezza"

Il discorso d'addio del governatore: "Orgoglioso di quello che ho fatto in questi 15 anni" (FOTO)

(Foto Schicchi)

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Bologna, 23 luglio 2014 - Vestito scuro e camicia senza cravatta, il governatore dimissionario dell'Emilia-Romagna Vasco Errani è arrivato nell’aula dell'Assemblea legislativa. Come sta presidente? "Bene, grazie", risponde (con un sorriso) Errani ai cronisti entrando in aula, mentre si discute di una legge sulla pesca. "Oggi sono in grado di presentare le mie dimissioni. Le firmerò alla fine di questa assemblea". Al termine del discorso la lunga standing ovation fa commuovere il presidente dimissionario.

"In questi 15 anni ce l'ho messa tutta, perché son fatto così: sono orgoglioso di quello che ho fatto. Non pensavo a un epilogo come questo. Ho sempre pensato che il problema più importante è quello che avevamo davanti, non quello che eravamo riusciti a risolvere". "Non avrò  mai nostalgia di una poltrona". "Non voglio fare l'uomo di ferro, non voglio nascondere il mio dolore e la mia amarezza" ma "l'elemento fondamentale è ciò che ho sentito intorno a noi in questi giorni", sottolinea Errani, alludendo alle attestazioni di "umanità" e il sostegno ricevuto. "Non pensavo ad un epilogo come questo, ce l'ho messa tutta", rivendica Errani. "Sono orgoglioso di quello che ho fatto". 

La condanna in appello non mina la fiducia di Vasco Errani nella magistratura. A dirlo è lo stesso governatore dimissionario dell'Emilia-Romagna che rivendica "la mia correttezza: non ho fatto alcun falso ideologico e confido che questo emergerà con chiarezza" in Cassazione. Il presidente della Regione ribadisce il suo "pieno rispetto e fiducia nella magistratura e nella giustizia. E così continuero', senza se e senza ma. Questa per me non è una frase fatta e quella era la mia intenzione quando presentai quella relazione" sul caso Terremerse in Procura, da cui è scaturito il processo.

"In questi difficili mesi - aggiunge Errani - non ho mai pensato o dichiarato diversamente e così continuerò a fare, in piena coscienza". In ballo, continua Errani, "c'è una persona, io, l'onore", ma anche "l'onestà e la trasparenza, che per me sono requisiti essenziali per chi fa politica e ha responsabilità di governo. Non c'è spazio tra me, la mia cultura politica e il rispetto delle istituzioni, il rigore" nell'attività di governo "e la piena autonomia delle istituzioni". "Non c'è il modello dell'Emilia-Romagna, né tantomeno il modello Errani". Il presidente sgombera il terreno da un'immagine "statica" della sua eredità.

"Governare significa promuovere cambiamento", e su questo Errani rivendica tutto il valore di una esperienza, non frutto di una sola persona, "che ha lasciato il segno". Ad esempio sull'economia: "dobbiamo essere orgogliosi di questi anni perché  abbiamo salvato migliaia e migliaia di posti di lavoro". Inoltre, rivendica, "siamo lontanissimi dalla logica dei distretti, lontanissimi dai finanziamenti a pioggia". Per Errani "siamo ciò che abbiamo fatto. Siamo le scelte concrete, i risultati, ovviamente anche i limiti, che sono a disposizione dei cittadini". E in questi anni, dice in un altro passaggio pieno d'orgoglio sul terremoto, "abbiamo tracciato una strada nuova per l'Italia". 

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