"Io, discriminata perché vegetariana". La Coop: "Falso"

Lavoratrice contro l'Iper del Centro Lame. L'azienda: "Ha rifiutato il solo posto disponibile"

A CASA Alice Blandini

A CASA Alice Blandini

Bologna, 2 giugno 2017 - "Sono stata discriminata perché vegetariana. Ora non ho più un lavoro solo per aver chiesto di non lavorare al reparto gastronomia, visto che stare a contatto con gli animali morti mi faceva soffrire. Per tutta risposta l’Ipercoop del Centro Lame non mi ha rinnovato il contratto". È un caso singolare quello di Alice Blandini, palermitana di 33 anni trapiantata a Bologna, che si è rivolta alla Filcam-Cgil per tentare di trovare una (a questo punto difficile) soluzione. Secondo il suo racconto, dopo 8 mesi di lavoro con contratti a tempo all’Ipercoop, "senza mai un giorno di malattia e sempre con il massimo impegno", il 31 maggio il direttore non le avrebbe rinnovato il contratto part time per il rifiuto di stare alla gastronomia.

"Il problema è sorto il 4 maggio – racconta – quando mi ha telefonato il direttore dicendomi che avrebbe voluto spostarmi in gastronomia. All’inizio, un po’ titubante, ho detto sì, perché vivendo da sola e mantenendomi da sola non ho molte alternative, ma poi sono scoppiata a piangere al pensiero di dovere stare a contatto con animali morti. Sono vegetariana da quasi 20 anni e faccio volontariato da otto".

La giovane ha chiesto di lavorare, come aveva fatto fino a quel momento, in altri reparti, tipo l’allestimento o la cassa.

"Le coordinatrici erano d’accordo – chiude –, ma il direttore ha detto che la cosa era limitativa per l’azienda e dal 31 sono a casa. Non so se farò causa, non mi posso permettere un legale, ma non è giusto".

Coop Alleanza 3.0 risponde cpsì ad Alice Blandini : "Non si tratta certamente di un episodio di discriminazione – replica Coop Alleanza –, per cui chiunque - se ritiene di esserne stato vittima - può, giustamente e legittimamente, rivolgersi alla magistratura. Noi non entriamo nel merito né prendiamo posizione sulle scelte libere e personali dei nostri lavoratori, come quella, appunto, di essere vegetariani, per motivi etici o di salute, ma anzi crediamo e ci impegniamo per il loro rispetto e per la loro tutela".

L’accusa di discriminazione è, invece, "del tutto impropria e priva e fondamento, a meno che - sovvertendo completamente la logica del discorso - non si intenda discriminante offrire un’opportunità di lavoro. Il mancato rinnovo del contratto è legato infatti all’incompatibilità tra le posizioni attualmente disponibili nel negozio, come quella al reparto gastronomia, e le richieste della stessa Blandini, che dichiara di non voler ricoprire questo tipo di mansione». La Coop assicura comunque di essersi "attivata per segnalare la signora Blandini per eventuali nuove posizioni in linea con le sue richieste".

Coop Alleanza 3.0 tiene infine a precisare ''l'impegno sul fronte della tutela degli animali, attestato anche da autorevoli certificazioni in materia, e fatto di iniziative, controlli sui fornitori e precise scelte sui prodotti messi in vendita''.

 

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