Bologna, picchiato e violentato a 12 anni nella comunità per minori

Indagato un altro ospite di 4 anni più grande. Nel mirino anche un episodio di bullismo precedente

Il ragazzino abusato aveva 12 anni (foto di repertorio)

Il ragazzino abusato aveva 12 anni (foto di repertorio)

Bologna, 24 novembre 2017 - Vittima, a soli 12 anni, di violenza sessuale. Abusi commessi da un compagno più grande della struttura che, al tempo, dava ospitalità a entrambi: una comunità d’accoglienza per minori. È questa l’ipotesi sulla quale indaga la procura dei minori, che ha messo sotto la lente questo e un altro episodio, precedente nel tempo ma che vede nel ruolo di vittima sempre lo stesso ragazzino. Una vicenda delicata, dai contorni tutti da chiarire e proprio per questo nei giorni scorsi è stato sentito in incidente probatorio l’adolescente che avrebbe in larga parte confermato la ricostruzione d’indagine.

Tutto parte a inizio anno, quando - dopo un lungo percorso valutativo dei servizi sociali - il minore viene collocato in una comunità dell’hinterland bolognese. In quello che dovrebbe essere un luogo protetto per eccellenza. Alla base della decisione, mesi di affiancamento dei servizi con la famiglia d’appartenenza che fanno propendere, alla fine, per la decisione di collocare il dodicenne in altro ambiente. I genitori – sui quali non ci sono, né ci sono mai stati procedimenti per maltrattamenti – continuano a vedere il ragazzino, secondo il progetto condiviso con i servizi sociali.

Passano i primi due mesi, all’apparenza senza particolari problemi. Poi si verifica il primo episodio che vede oggi indagati tre minori, al tempo tutti ospiti di quella comunità e senza precedenti penali di rilievo. È il 3 aprile quando nel campo sportivo del centro succede un parapiglia, durante una partitella di pallone. Vola forse qualche parola di troppo per il possesso palla e il 12enne finisce nel mirino di tre: un 16enne straniero, un 14enne e un 17enne anche lui straniero. Il più piccolo sarebbe stato accerchiato, buttato a terra e trascinato per tutto il campo sulla schiena, rimediando una serie di lividi ed escoriazioni.

La vicenda non passa inosservata alla struttura che subito segnala il caso alle autorità. Viene aperta un’inchiesta che vede ancora oggi i tre più grandi indagati per violenza privata e percosse. Ma nessuno ritiene che il più piccolo debba essere spostato. E la vita di comunità riprende con il suo tran tran. Fino al 10 luglio.

Quel giorno il dodicenne si ritrova a giocare in una stanza con un altro ospite e con il 16enne straniero che aveva partecipato all’episodio del campo sportivo. A una certo punto – stando a quanto la procura dei minori contesta allo straniero – quest’ultimo si sarebbe chiuso in una stanza con il dodicenne, contro la sua volontà. Poi si sarebbe denudato e avrebbe costretto il più piccolo a toccarlo e a subire altri abusi.

L'episodio turba nel profondo il dodicenne che, qualche ora dopo, scoppia in lacrime davanti a un operatore della comunità. L’operatore chiede quindi al ragazzino di spiegargli il perché di quelle lacrime e a lui avrebbe riferito di essere stato costretto a fare una cosa di cui si vergognava, di toccare le parti intime dello straniero. La comunità, a quel punto, si attiva subito e inizia a sentire i vari soggetti coinvolti, prima di redigere una relazione all’autorità. Lo straniero, messo alle strette, avrebbe confermato tutto all’operatore, ma avrebbe anche aggiunto che entrambi, reciprocamente, avevano fatto le stesse cose consensualmente.

Nelle audizioni, viene sentito anche un terzo ragazzino che sarebbe stato presente solo all’inizio, ma che non avrebbe assistito agli abusi. La vicenda è finita dritta sul tavolo della Squadra mobile che, con i carabinieri, stanno indagando sui due episodi accaduti al dodicenne. Il sedicenne, pochi giorni dopo la presunta violenza sessuale per la quale è indagato (abusando di un minore di 14 anni), è stato spostato di comunità. Mentre per la vittima si è proceduto a ottobre. Qualche giorno si è tenuto l’incidente probatorio del dodicenne, che avrebbe confermato parte delle violenze.

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