Bologna, 17 gennaio 2013 - Si tienedal 18 gennaio al 28 aprile prossimi a Bologna, a Palazzo Fava. Palazzo delle Esposizioni, la mostra 'Nino Migliori a Palazzo Fava', mostra antologica dedicata al lavoro di uno dei più grandi fotografi italiani del nostro tempo (guarda le foto), che offre oun panorama dettagliato ed esauriente del percorso di Migliori, in più di 60 anni di ricerca sulla fotografia, della fotografia, con la fotografia. Oltre 300 opere esposte a cui si aggiungono nove installazioni, che trovano spazio a Palazzo Fava per raccontare l’opera dell’autore.

 

La mostra, in collaborazione con l’Archivio Nino Migliori, è a cura di Graziano Campanini ed è accompagnata da un catalogo edito da Contrasto. Migliori è nato a Bologna nel 1926 dove vive e lavora. La sua fotografia, dal 1948, sviluppa uno dei percorsi più diramati e interessanti della cultura d’immagine europea; è considerato un vero architetto della visione.

 

Le sue opere sono conservate in importanti collezioni pubbliche e private, fra le quali Mnac di Barcellona, Museum of Modern Art di New York; Museum of Fine Arts di Houston; Bibliothèque Nationale di Parigi; Museum of Fine Arts di Boston; Musèe Reattu di Arles; Sfmoma di San Francisco; Mambo di Bologna; Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino; Csac diParma; Museo d’Arte Contemporanea Pecci di Prato; Galleria d’Arte Moderna di Roma e Calcografia Nazionale di Roma.

 

Nelle stanze del piano nobile di Palazzo Fava, dove svettano gli affreschi dei Carracci e dei loro allievi, una serie di lavori Migliori dialoga con le opere che caratterizzano le sale, come 'Cruor. Elegia della carne', una delle ultimissime installazioni, realizzata tra il 2008 e il 2011, suggestivo omaggio alla pittura classica dei Carracci e alle loro scene di crudo realismo.
Il secondo piano è invece dedicato al periodo degli anni Cinquanta, e alle tre aree di ricerca che hanno distinto il lavoro di Migliori: la fotografia realista, le numerose sperimentazioni sul mezzo e sul linguaggio fotografico, i muri con le loro declinazioni.

 

In particolare, queste due ultime sezioni presenteranno anche i lavori degli anni successivi, mantenendo un’unitarietà di argomento e di intenti. L’ampia sala del piano terzo espone invece vari lavori di periodi diversi, dedicati al tema della Natura, trasversale a tutta l’opera di Migliori.

 

Sculture e installazioni, passaggi imprescindibili per approfondire e comprendere l’opera di un artista considerato un vero architetto della visione, trovano ampio spazio all’interno dell’esposizione. Al piano terra ‘Orantes’, installazione del 2011-2012 che studia e indaga il senso di un gesto umano tra i più profondi e radicati, l’inchino alla divinità, stilizzato e riprodotto con materiali usuali. Al secondo piano è collocata ‘Rileggenda di Orlando’, opera appartenente alla serie ‘Ossidazioni’. 

 

Il piano biblioteca di Palazzo Fava ospita quattro oggetti della serie ‘Moebius’, il nastro che suggerisce e simboleggia l’infinito e che per Migliori racchiude il senso temporale presente in ogni storia, insieme a 'Frutta e Verdura', installazione che sottolinea l’attenzione dell’artista per la natura. Sempre al piano biblioteca sarà collocato ‘Il magico giardino di Ludwig Winter’, un libro d’autore, un unicum pregiato, con la copertina forgiata in piombo da Migliori, che i visitatori potranno ammirare grazie alla presenza di un monitor che ne mostra le pagine interne, altrimenti impossibili da sfogliare.

 

Inoltre la retrospettiva di Migliori sarà arricchita da una serie di installazioni, presentate per la prima volta a Bologna, e articolate in altre sedi di Genus Bononiae: il Museo della Storia di Bologna in Palazzo Pepoli Vecchio ospita ‘Scattate e abbandonatè mentre Casa Saraceni, sede della Fondazione Carisbo, espone ‘Glass-writing. Idrogrammà, l’installazione in marmo di Carrara e vetro di Murano donata dallo stesso Migliori alla Fondazione.

 

‘’Il desiderio è che attorno a Nino Migliori, a questa mostra e al valore concettuale delle sue opere, Genus Bononiae possa realizzare una impegnata riflessione che coinvolga non solo i tanti fotografi della nostra regione, ma anche organizzare un progetto culturale in cui fotografia, cinema, pittura, musica, scultura, poesia, danza possano dialogare per arricchire Bologna e coloro che la visitano” auspico Fabio Roversi-Monaco , Presidente della Fondazione Carisbo.