Bologna, 8 dicembre 2013 - TEX è finito nelle mani di una donna. Di quali colori si tingeranno le nuove avventure del ranger creato nel ’48 dalla fantasia di Bonelli e Galleppini può dirlo solo lei.
Lei è la fumettista Laura Zuccheri, a Stoccarda per amore ma con un piede a Parigi (disegna il fantasy Le spade di vetro per Les Humanoïdes Associés), uno a Milano (dove è in corso una collettiva da Salamon & Co) e il cuore a Budrio, dove vive la famiglia con papà Ettore, solido cestista della Virtus anni Sessanta.

Non solo è la prima donna a mettere le mani su Tex (ha iniziato con una chicca, il Color Tex con la sua copertina è uscito il 20 novembre), ma è anche la prima a cui è stata affidata la realizzazione di un ‘Texone’(foto): «Inizierò a gennaio e mi ci vorranno due o tre anni», annuncia con soddisfazione.

Un bel traguardo per una passione che nasce da lontano...
«E’ stato papà a farmi innamorare delle strisce, lui era un collezionista di Tex e in casa circolavano tanti fumetti. Anche se io, più che leggerli, ero ammaliata dalle figure».

I suoi preferiti?
«Leggevo di tutto, Asterix, Mafalda di Quino, tutti i Disney e la fantascienza americana. Mi piaceva disegnare e dopo il liceo a Budrio ho iniziato a studiare e ad esercitarmi, da autodidatta. Anche se mio padre sognava per me una carriera nel basket».

E invece...
«Ho iniziato a giocare a 12 anni, l’ho fatto soprattutto per lui, e me la sono cavata piuttosto bene. Poi, intorno ai 18, si è presentata l’occasione della massima serie ma lì ho deciso di voltare pagina».

Ed è iniziata l’avventura del fumetto.
«Il western mi ha sempre appassionato, Ken Parker è stato uno dei miei primi lavori e poi è arrivata Julia. Ma dopo anni dello stesso personaggio mi sono stancata e ho lasciato la Bonelli».

Chiusa una porta, si è aperto un portone…
«Mi hanno richiamata proponendomi la copertina di Color Tex 4, il primissimo albo del ranger composto da storie brevi, quattro per l’esattezza, di 32 pagine ciascuna e poi finalmente si è presentata l’occasione di fare un Tex da protagonista. Mauro Boselli sta già scrivendo la storia, 240 pagine, mi ci vorranno due o tre anni per finirlo».

Un solo Tex, tanti disegnatori. Quanto di proprio si può mettere senza alterare la personalità del personaggio?
«E’ un compromesso molto difficile da trovare ma quello che bisogna raggiungere è un buon equilibro fra la propria personalità e quella del personaggio».

E il suo Tex come sarà?
«Sarà avventuroso, duro e puro, senza debolezze sentimentali. E anche divertente. Una sorta di Clint Eastwood con un sarcasmo tutto suo».

Come ci si prepara ad affrontare un ‘Texone’?
«Io adoro disegnare la natura, quindi con un’ambientazione western sono avvantaggiata. Ma per il resto bisogna riempirsi la testa di immagini: gli abiti, le armi, i cappelli i paesaggi. Io guarderò molti film, western s’intende, da I magnifici sette a Gli spietati, e poi libri, fotografie d’epoca e lo studio dei personaggi».

Annalisa Uccellini