Bologna, 19 aprile 2014 - PERCHÉ lasciare una Bardot e “cadere” per una Birkin? Non è un trattato amoroso, bensì un terzo possibile titolo della mostra che Ono Arte dedica dal 30 aprile a Jane e Serge, meglio conosciuti come l’androgina modella Birkin e l’artista esempio massimo della tipologia genio-e-sregolatezza Gainsbourg.

Jane et Serge: une histoire de famille o Jane et Serge une liaison de famille, viaggio fotografico nell’esistenza di una delle coppie più chiacchierate ed emblematiche degli anni Settanta, in trenta scatti (in vendita) di Tony Frank, Xavier Martin e Francis Apesteguy.

La terza possibilità si riferisce alla frequentazione del musicista francese prima della Birkin, quando il suo cuore batteva per B.B., davvero una tipologia femminile molto diversa da quella dell’inglesina eterna adolescente, paladina della stilosissima Swinging London. Da qui, dal momento in cui Jane e Serge s’incontrano sul set di Slogan, film di Pierre Grimblat con l’artista attore e autore della colonna sonora, inizia una storia che durerà dodici anni e anche l’esplorazione di questa mostra che i curatori della Ono hanno deciso di allestire mentre ne studiavano un’altra, quella sui Daft Punk che dovrebbe essere presentata in galleria nei prossimi mesi.

Chi è stato tanto pop-iconico quanto i Daft Punk oggi, nella storia della musica francese? Ecco che la ricerca ha portato immediatamente a questa coppia che ha fortemente segnato la storia del costume internazionale e non solo francese.

COME suggeriscono i titoli, sarà un viaggio nell’intimità delle due star, con uno sguardo all’aspetto più privato e famigliare che svela anche immagini di Charlotte Gainsbourg, la prima figlia della coppia, nata nel 1971, lo stesso anno in cui i genitori incisero il capolavoro Histoire de Melody Nelson. Colei che, ereditando in parti uguali il meglio di mamma e papà, lo stile androgino di Jane, così come anche la sua indipendenza da una parte, e l’orgoglio e la consapevolezza di valere, ma non di essere la migliore in tutto, da Serge, anni più tardi si affermerà come una delle attrici più richieste del cinema contemporaneo, e come musa di Lars von Trier.

A più di vent’anni dalla scomparsa di uno degli ultimi dandy viventi, artista poliedrico e difficilmente classificabile se non per il suo stile bohémienne, dal sapore cinico e provocatorio, gli scatti presenti in mostra, ci permettono anche di ripercorrere una parte di cammino musicale percorso da Serge Gainsbourg dal 1969 al 1977, tanto dura appunto questa storia d’amore. Innanzitutto va ricordata la colonna sonora di questa storia artisticamente proficua e sentimentalmente travagliata, quel Je t’aime moi... non plus che ancora suona attuale e pieno di morboso fascino sui giradischi di tutto il mondo. Inizialmente composta per Brigitte Bardot al tempo della relazione felice ma clandestina, Serge chiederà poi a Jane di cantarla con lui. E sarà scandalo e fama imperitura. Percorrendo la mostra, si potranno naturalmente ascoltare i celebri brani di dischi indimenticabili.

Benedetta Cucci