Bologna, Guccini torna all'Osteria delle Dame: rispuntano i nastri di un concerto inedito

Ritrovati e rimasterizzati per un nuovo disco

Francesco Guccini in concerto all'osteria negli anni ’70

Francesco Guccini in concerto all'osteria negli anni ’70

Bologna, 14 settembre 2017 - Bentornato alle Dame, Francesco. Il 3 novembre uscirà un nuovo disco del Maestrone (titolo top secret, storici brani rigidamente segreti) nato dal ritrovamento nel fondo di un cassetto di casa Guccini di vecchie registrazioni del periodo dell’Osteria delle Dame che verranno opportunamente ‘ricostruite’.

Siamo quindi nei primi anni Settanta, nell’epoca ruggente in cui si costruisce a livello nazionale, e forse internazionale, il mito del fumoso locale sotterraneo in un vicolo di via Castiglione dove, accanto a universitari fuorisede, militanti del movimento studentesco e ragazzi qualunque, passò mezzo mondo dello spettacolo: Ron e Lucio Dalla, Paolo Conte e Claudio Lolli, Roberto Vecchioni (memorabile una serata nel ‘75 con il Maestrone), Pierangelo Bertoli e Deborah Kooperman e poi i giovanissimi Bergonzoni, Comaschi, Gigi e Andrea. Ci andava anche De André ma solo per giocare a carte con Francesco. E ci passava chiunque, "perfino Bettino Craxi", ha ricordato Guccini.

La tecnica che l’Universal Music userà in queste settimane per il lancio del disco (la presentazione ufficiale è prevista il 27 ottobre forse proprio alle Dame) consisterà nello svelarne in queste settimane via via il contenuto. Da quel che è trapelato al centro del progetto dovrebbe esserci la registrazione di una serata datata 1970: canzoni dell’epoca, quindi, ma anche discorsi, battute goliardiche e chiacchiericcio del pubblico. Proprio alle Dame Francesco aveva in parte registrato nel 1973 il suo quinto album, Opera buffa costituito da sei tracce tra cui La genesi e La fiera di San Lazzaro. "L’idea – aveva scritto Guccini 45 anni fa all’interno di quel 33 giri – è di fermare in un certo modo qualcuna delle serate dal vivo con il pubblico attore che parla e ride e io che gigioneggio , recito, mi diverto".

Usando tutt’altri materiali, sarà questo il senso della nuova operazione? Guccini non fu l’unico a incidere qui: Paolo Conte ci registrò una versione di Messico e nuvole, il trombettista Woody Shaw The Time Is Right. La storia delle Dame nasce, come si sa, per volontà di un indimenticato domenicano, padre Michele Casali. Fu lui, alla fine del ‘69, ad andare a trovare il cantautore una sera all’allora Club 37 di Strada Maggiore ("gestito da un certo Ercolino", ricorda il Maestrone). Francesco e i suoi amici ci suonavano da poco, dopo aver lasciato l’osteria Gandolfi che sarebbe poi diventata Il Moretto. Padre Michele gli propose di aprire un’osteria, Guccini rispose ‘parliamone’ e l’avventura partì.

In tanti scesero le scale di quell’ex scantinato pieno di sedie ma senza un tavolo, con qualche botticella qua e là e un bar infilato in un pertugio. Allora il vino si divideva in due sole grandi categorie, il rosso e il bianco, si tirava tardi fra qualche protesta dei vicini, e non si badava troppo alla gestione economica della cassa. Al piano superiore si facevano mostre di fotografia, il mercoledì si tentavano reading di poesia poco fortunati, il giovedì e il sabato si riuscivano a stipare anche 300 persone. Non ci fu mai una rissa, mai un incidente. "Scoprimmo che esisteva un’uscita di sicurezza solo due anni dopo", raccontò una volta Guccini. Lui avrebbe smesso di frequentare le Dame dopo tre anni, pur tornandoci di quando in quando. L’osteria avrebbe chiuso invece nell’85. Ma il mito non si sarebbe mai spento.

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