Bologna, 18 aprile 2014 – Si scrive selfie, si legge moda, si traduce marketing e promozione. A Bologna la mania dell’autoscatto resa celebre dalla super foto di star della notte degli Oscar si è trasformata in poche settimane in qualche cosa di diverso da un semplice tormentone tipico dei social network.

L’ultimo esempio in ordine di tempo è l’iniziativa dell’associazione ‘Succede solo a Bologna’ che a fine maggio lancerà il primo ‘Social live tour’: ovvero una visita guidata della città senza muoversi da casa, grazie alle istantanee scattate nei luoghi simbolo del centro, con tanto di descrizione storica a prova di esperto, che saranno inviate via cellulare agli iscritti all’inedita iniziativa.

Un modo innovativo e intelligente per sfruttare quella che è indubbiamente la forma di comunicazione più efficace di questo periodo. Non è l’unico effetto della ‘selfie’ mania, che a Bologna, dove la voglia di sperimentare di certo non manca, ha trovato terreno più che fertile. Poche settimane fa, il Time ha pubblicato una ricerca che vede le Due Torri al terzo posto in Italia per autoscatti pubblicati sul web (dietro città ben più famose o popolose come Milano e Firenze), e a una lusinghiera trentesima posizione a livello mondiale.

«E’ semplice, divertente e ironico: ride chi lo fa, prima e mentre lo fa, e anche chi lo riceve», spiega la docente di Semiotica dei nuovi media dell’Alma Mater Giovanna Cosenza, che lo definisce «un figlio perfetto dell’epoca dei social network e degli smartphone». Un segreto del successo semplice semplice: «Tutto può diventare marketing e qualsiasi pratica comunicativa efficace viene assorbita presto in una dimensione commerciale: basta citare un recente spot di una marca di telefonini che ha immediatamente compreso questa potenzialità».

Anche il Comune di Bologna non l’ha sottovalutata: presentando la raccolta fondi per salvare il Portico di San Luca, l’assessore Matteo Lepore si è immortalato in un autoscatto con i promotori del progetto che ha fatto il giro della rete, promuovendo il progetto meglio di tante campagne pubblicitarie e senza spendere un euro. Nella selfie-trappola è cascato anche un insospettabile Romano Prodi che, durante l’inaugurazione del Mercato di Mezzo, si è ‘auto-immortalato’ insieme alla moglie Flavia e a Roberto Morgantini. Anche in questo caso, lo scatto ha conquistato i siti di informazione di tutta Italia, finendo dritto su ‘Dagospia’ sotto il titolo ‘Scatta un Prodino’: «L’ex premier è andato anche oltre l’effetto classico, mettendoci tanta autoironia», sottolinea la Cosenza.

Cercando su Google la combinazione ‘selfie’ e ‘Bologna’, le prime due foto che escono sono proprio quella di Prodi e del team salva-San Luca. Ora il rischio è che, come ogni moda, alla fine ristagni: «Questo è il momento d’oro. L’Oscar, Obama, le grandi star: tutti vogliono partecipare al rito, ma ci sarà una saturazione e inevitabilmente l’attenzione calerà», spiega ancora la Cosenza. Ma cosa potrebbe soppiantare il selfie? «Forse piccoli video di qualche secondo, divertenti e significativi», azzarda la docente dell’Alma Mater.

Ma anche su questo Bologna è già avanti: solo qualche giorno fa il teatro Comunale ha chiesto al proprio pubblico di registrarsi con un cellulare mentre recita un passo del libretto di ‘Qui non c’è perché’, che andrà in scena il 24 aprile. E chi lo farà finirà nei video che accompagnano lo spettacolo in scena.

Federico Del Prete