Entra da ‘Vito’ per rubare, si ubriaca e cade addormentato

Tunisino sorpreso dal titolare nella celebre trattoria della Cirenaica di Enrico Barbetti

Paolo Pagani, titolare della trattoria ‘Da Vito’, mostra la vetrata danneggiata (foto Schicchi)

Paolo Pagani, titolare della trattoria ‘Da Vito’, mostra la vetrata danneggiata (foto Schicchi)

Bologna, 21 luglio 2014 - Più che l’atmosfera e la storia del locale, lo ha stregato il vino. Un tunisino di 35 anni, irregolare e senza fissa dimora, con tanti nomi e altrettanti precedenti, è stato denunciato dopo essere stato sorpreso a dormire sul pavimento di un locale di servizio della trattoria Da Vito, in via Musolesi alla Cirenaica. Entrato nel tempio delle notti bolognesi per rubare, non ha trovato nulla che potesse avere rilevante valore economico, così ha preso un bottiglione vuoto, ha spillato due litri di rosso e se li è scolati. Dopo la sete è sopraggiunto il sonno, dopo il sonno il titolare Paolo Pagani che l’ha trovato beatamente steso e, buoni ultimi, gli agenti delle volanti, i quali hanno dovuto faticare anche per caricarlo sulla volante, dato che il tunisino era ciucco da non stare in piedi.

I poliziotti sono intervenuti nella celebre trattoria della Cirenaica tanto amata da Lucio Dalla e Francesco Guccini poco prima delle 8 di sabato su richiesta del titolare, il quale non sapeva come ‘gestire’ lo straniero ubriaco. Sceso nel locale, Paolo Pagani ha trovato la vetrata della veranda danneggiata, i cassetti aperti e la sala a soqquadro. La porta di una piccola stanza adibita a magazzino era forzata e, all’interno, accucciato sul pavimento c’era lo straniero addormentato, cullato dai fumi dell’alcol.

Portato in Questura, è stato trovato in possesso di un paio di forbicine e 12 grammi di marijuana, mentre all’esterno della trattoria ha lasciato la bici rubata con cui era arrivato. A fine mattinata l’uomo è stato denunciato per tentato furto aggravato, ricettazione, porto abusivo di oggetti atti ad offendere e segnalato come assuntore di stupefacenti. «Era un poveraccio — sorride l’oste —. ha girato e rovistato ma qui non c’è niente da rubare, allora ha preso un bottiglione di rosso, che ho ritrovato mezzo vuoto. Si è preso una balla clamorosa e si è addormentato nel magazzino. Nemmeno i poliziotti riuscivano a svegliarlo e appena lo hanno caricato sul sedile posteriore della volante si è allungato rimettendosi a dormire».

Enrico Barbetti

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