Delitto Caramazza: il Comune utilizzerà i 10mila euro per le politiche contro la violenza

Simona Lembi: "E' il primissimo caso in Italia: l'Amministrazione si è costituita parte civile per sottolineare l'operato a tutela delle persone"

Giulio Caria in tribunale a Bologna (foto Schicchi)

Giulio Caria in tribunale a Bologna (foto Schicchi)

Bologna, 22 settembre 2014  - Il Comune di Bologna e l'Udi (Unione donne italiane) 'incassano' una provisionale 10.000 euro a testa per essersi costituiti parte civile nel 'processo Caramazza', il cosiddetto 'delitto del freezer'. che ha visto l'imputato Giulio Caria, condannato a 30 anni di carcere per aver ucciso la compagna, Silvia Caramazza. Quella somma verrà utilizzata dall'amministrazione a sostegno delle politiche contro la violenza di genere.

Lo ha comunicato in apertura del Consiglio comunale, la presidente dell'assemblea di Palazzo D'Accursio Simona Lembi, segnalando che, a sua memoria, si tratta "del primissimo caso in Italia". Non volendo "esprimere opinioni sulla somma stabilita, non è questione di nostro interesse - ha detto Lembi - sottolineo opero' un dato innovativo, che, a nostra conoscenza, non ha precedenti, e che riconosce gli sforzi del Comune di Bologna contro la violenza alle donne e le scelte che questa amministrazione ha promosso nel confermare e, per quanto possibile, incrementare gli interventi a sostengo delle politiche contro la violenza di genere".

Fin da subito, ha aggiunto la presidente, "è stata chiara la volontà del Comune, a partire da un intendimento unanime del Consiglio, di costituirsi parte civile in quel processo, soprattutto per ribadire il proprio operato a tutela delle persone, a tutela dei loro diritti fondamentali sanciti dai nostri scopi ideali a partire dallo Statuto, e nelle pratiche e cioè nelle singole azioni amministrative di questo Comune".

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