Delitto del freezer, il pm chiede l’ergastolo per Giulio Caria

Il 35enne è accusato di aver ucciso nel giugno del 2013 la sua ex, Silvia Caramazza commercialista di 39 anni

Giulio Caria entra in Procura

Giulio Caria entra in Procura

Bologna, 17 settembre 2014 - Il pubblico ministero Maria Gabriella Tavano ha chiesto l'ergastolo per Giulio Caria, il 35enne sardo accusato di aver ucciso, nel giugno dello scorso anno, la 39enne commercialista Silvia Caramazza, e di averne nascosto i resti in un freezer nell'appartamento in cui lei viveva, a Bologna.

Le richieste sono arrivate questa mattina al termine di una requisitoria durata quasi tre ore, nel primo giorno del processo con rito abbreviato celebrato a Bologna davanti al giudice Gianluca Petragnani Gelosi. Prima della requisitoria l'imputato, difeso dagli avvocati Agostinangelo Marras e Gennaro Lupo, ha rilasciato dichiarazioni spontanee proclamandosi innocente. Il processo prosegue ora con le parti civili, mentre le arringhe della difesa dovrebbero essere rimandate a venerdì, giorno in cui potrebbe arrivare la sentenza. 

E' stata l'aggravante dello stalking il punto centrale della requisitoria del pm Maria Gabriella Tavano. Una requisitoria che non ha riservato sorprese nella richiesta della pena, l'ergastolo. Il pm ha dunque chiamato in causa l'aggravante dello stalking, e non quella, pur presente tra i capi d'accusa, della crudeltà, nelle quasi tre ore in cui ha motivato la richiesta di ergastolo: a tale pena si giunge, nonostante lo sconto previsto dal rito abbreviato, per via di questa tipologia di aggravante e di altri reati quali l'occultamento del cadavere, il furto di denaro e le minacce a persone accusate di falsa testimonianza.

Quanto al movente, per il pm sono due quelli principali: il venire meno, con la separazione dalla donna, della fonte principale di approvvigionamento economico, e il 'superego', che tra l'altro lo avrebbe portato a essere convinto di farla franca.

Il corpo di Silvia Caramazza venne ritrovato il 27 giugno scorso all'interno di un freezer nella sua casa nel centro di Bologna, l'omicidio risalirebbe a qualche giorno prim), mentre Caria venne arrestato in Gallura, nord est della Sardegna, due giorni dopo. Nell'udienza, dopo le dichiarazioni spontanee dell'imputato, che si dichiara innocente, e la requisitoria del pubblico ministero, è stata la volta delle quattro parti civili: oltre ai familiari il Comune di Bologna e l'Udi, Unione donne italiane.

"Abbiamo elementi difensivi altrettanto di particolare importanza, dal punto di vista giuridico. Chiaramente, speriamo nell'accoglimento del giudice delle nostre argomentazioni". Lo sottolinea l'avvocato Savino Lupo, che con il collega Agostinangelo Marras cura la difesa di Giulio Caria. 

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