Muore e lascia un milione per la ricerca

Molinella, il grande gesto di Franco Fiorini dopo una vita di lotta contro la poliomielite

Elena Cattaneo (foto Ansa)

Elena Cattaneo (foto Ansa)

Molinella (Bologna), 25 giugno 2016 -  «Lascio ogni mio avere, beni mobili e immobili alla dottoressa Elena Cattaneo, senatrice a vita, perché li destini come meglio crede alla ricerca scientifica». Denaro, titoli e immobili per un valore superiore al milione di euro che Franco Fiorini, morto a 64 anni dopo aver convissuto per quasi tutta la vita con la poliomielite, ha deciso di donare alla scienza. Una scelta fatta mettendo tutto nero su bianco con tanto di busta consegnata al notaio Chiara Quaranta, poche settimane prima di morire, lo scorso 21 maggio.

Fiorini ha abitato sempre a Molinella, conducendo una vita ritirata dopo una malattia che gli ha sconvolto l’esistenza. Come ricorda il diacono Roberto Cazzola, suo amico dai tempi dell’Università.

«Contrasse la poliomielite in un modo terribile – racconta Cazzola –. Aveva nove anni e andava ancora alle elementari. In quel periodo c’era molta povertà e anche una sola mela faceva gola. Le andavamo a cogliere in campagna, nonostante i divieti dei nostri familiari, negli anni in cui c’era un uso sconsiderato dei pesticidi. Purtroppo Franco rimase vittima di quei veleni che sconvolsero per sempre la sua vita».

Da quel momento, infatti, Fiorini, superata la fase critica, non uscì praticamente più di casa se non accompagnato dal padre e per andare a studiare. Prima alle superiori, dove ottenne 60 con lode e poi all’Università, dove si laureò in Scienze Politiche dopo aver scelto il piano di studi più complesso.

«Andò proprio così – prosegue Cazzola –. Divenne un esperto di scienza e storia. Aveva una preparazione eccezionale che dimostrò anche nel lavoro che svolse, prima a Confartigianato e poi all’Ediltecnica con Cristoforo Bernardi. Ma la malattia ha segnato per sempre la sua vita. Franco, infatti, non riuscì mai ad accettare quello che gli era successo e, forse, la decisione di donare tutto alla ricerca è legata proprio a questo. Quando, infatti, era alla fine mi chiese personalmente di consegnare una busta con le sue ultime volontà. Soltanto ora capisco cosa avesse in mente».

«La decisione di Franco – sottolinea invece il sindaco Dario Mantovani – è stata una sorpresa per tutti. Donare un milione alla ricerca è il gesto consapevole di una mente illuminata. In un mondo spesso popolato da facili individualismi, fa impressione la volontà di chi vuol lasciare, al termine del suo percorso, un mondo un po’ migliore di quello trovato».

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