Delitto di Fabriano, Consuelo: i gatti, l'arte e lo sfratto. Poi il ricovero

La donna di 41 anni è stata fermata per l'omicidio della madre

Consuelo Galea, fermata per l’omicidio della madre

Consuelo Galea, fermata per l’omicidio della madre

San Lazzaro di Savena (Bologna), 27 luglio 2014 - Quando i vigili urbani sono arrivati in via Scornetta, a San Lazzaro, l’hanno trovata chiusa in auto con il figlio sedicenne e i suoi tredici gatti.

Il 12 giugno scorso è stato un giorno chiave nella vita di Consuelo Galea, la donna di 41 anni fermata a Fabriano, nelle Marche, con l’accusa di aver ammazzato la madre colpendola alla testa con un fucile da soft air. Quel giorno infatti è stato eseguito ai suoi danni lo sfratto dalla casa di via Scornetta in cui abitava con il figlio adolescente e con gli amatissimi felini.

Consuelo, che conviveva da tempo con problemi psichiatrici, da tempo aveva difficoltà economiche e faticava a pagare l’affitto, perciò la proprietaria aveva deciso di sfrattarla. 

QUANDO la polizia municipale è arrivata sul posto, Consuelo era asserragliata nella vettura e si rifiutava di uscire. Alla fine, dopo momenti di grande tensione, gli agenti hanno chiamato le autorità sanitarie e la 41enne è stata sottoposta a un trattamento sanitario obbligatorio. Il figlio è stato poi affidato al servizio minori dell’Ausl e collocato in una struttura protetta, mentre i gatti sono stati affidati al servizio veterniario. 

Per Consuelo Galea, invece, dopo il Tso si sono aperte le porte di Villa Baruzziana, dove è stata ricoverata per una decina di giorni prima di essere dimessa.  E’ in queste condizioni di grande stress e sofferenza che la donna ha lasciato San Lazzaro e Bologna per tornare nella sua terra d’origine, le Marche. Ed è in questo stato di profondo disagio che si è riunita alla madre, con cui era andata a convivere a Fabriano. 

Ora la 41enne è in stato di fermo nel reparto psichiatrico in una struttura sanitaria di Senigallia.  Ieri ha ricevuto la visita del suo avvocato bolognese, Alfonso Marra: «E’ molto provata — dice il legale — non ha saputo dare una versione chiara di quanto accaduto. E’ confusa e abbiamo parlato più che altro di questioni tecniche in vista dell’udienza di convalida del fermo (fissata per domani; ndr)». Di fronte alla polizia marchigiana avrebbe respinto le accuse dicendo di non ricordare nulla. 

CONSUELO non era seguita dai servizi sociali di San Lazzaro. La sua situazione non era dunque nota al Comune. Per mantenersi aveva avviato una piccola attività di vendita dei gatti. Ai felini si dedicava anima e corpo ed era attiva nelle organizzazioni in loro difesa. Ma c’è sempre stato anche un altro grande amore nella sua vita, quello per l’arte. Si era dedicata in passato alla moda, poi aveva cominciato a dipingere con buoni risultati e tanti apprezzamenti. Il suo nome e una sua opera figurano fra gli iscritti all’edizione di quest’anno del Premio Celeste. Nel suo blog, l’artista scrive: «A te arte, essenza pura che esisti, a te, un grazie di cuore e a tutti coloro che sanno chi sei e che esisti!».  Una donna fragile, in difficoltà. Secondo gli inquirenti, dal doppio volto: capace di dipingere quadri bellissimi e uccidere senza pietà la madre.

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