Bologna, 19 dicembre 2013 - SEMBRA fantascienza, considerato il panorama grigio disegnato da un’economia piena di malanni, ma in Italia c’è anche chi riesce a pagare ai dipendenti due stipendi in più. Succede in Emilia Romagna, alla Renner Italia, azienda specializzata nella produzione di vernici per legno che ha i propri stabilimenti a Minerbio, in provincia di Bologna. Una realtà dove i circa duecento dipendenti vedranno ingrossarsi la retribuzione dell’anno con un regalo straordinario: 3.100 euro lordi (sono circa 2.500 netti, dato che i premi hanno una tassazione diversa rispetto alla paga ordinaria). Non male per operai che in media guadagnano sui 1.250 euro al mese.

INSOMMA, due stipendi in più, frutto di un accordo sindacale che già nel 2012 aveva portato nelle loro tasche 2.150 euro lordi (1.600 circa netti) e costruito su due leve: i contributi al taglio delle bollette per l’energia e al risparmio di carta e altre materie prime e la condivisione degli utili. Che, fortunatamente, continuano a registrare una crescita robusta. «Chiuderemo l’anno — fa i conti Lindo Aldrovandi, l’amministratore delegato di Renner Italia — con un fatturato di 79,5 milioni di euro, in salita del 14%, e aumentano i volumi delle produzioni e l’utile che sarà superiore ai 4 milioni di euro».

L’accordo siglato con i sindacati, e che copre il triennio 2012-2014, è molto chiaro. Prima di tutto, attraverso un codice di comportamento virtuoso, sono state messe a punto linee guida per i dipendenti, con l’obiettivo di ridurre gli sprechi sia di energia sia di materiali, garantendo così il calo dei costi delle bollette da un anno all’altro; si certifica quanto si è speso in meno e si divide il risparmio tra operai e azienda. Poi, è stato deciso che i lavoratori si spartiscano il 10% della torta degli utili (era il 15% il primo anno, ma per il 2013 e il 2014 c’è comunque un fisso da 650 euro dal quale partire, a prescindere dal risultato finale). Sommando quanto risparmiato e la ‘fetta della torta’ di utili si ottiene il premio. «Quando partimmo — spiega Aldrovandi — ipotizzai in 4mila euro il guadagno aggiuntivo dei dipendenti alla fine dei tre anni. Invece, secondo i nostri calcoli, che prevedono un premio di circa 2.250 euro il prossimo anno, alla fine ne arriveranno circa 7.500». Quasi il doppio.

LA RENNER Italia è nata dieci anni fa — domani a Bologna festeggerà questo traguardo — ed è sempre cresciuta. Con i dipendenti passati da 23 agli attuali 218, che saliranno a 225 l’anno prossimo. E come tante aziende è grazie all’export che i fatturati volano. «In Italia — osserva — i nostri volumi sono stabili, mentre siamo cresciuti molto in Russia, vanno bene mercati come la Francia, l’Inghilterra e la Spagna e abbiamo ottenuto importanti commesse in India. Ma il segreto è anche il nostro impegno nell’innovazione e nella ricerca: ogni anno mettiamo sul mercato circa 500 prodotti nuovi». A questo, si aggiunge l’occhio di riguardo per i dipendenti, che Aldrovandi non smette mai di elogiare, tradotto in questi accordi per metterli al centro del progetto. Come se il profitto non fosse l’unico obiettivo. «Se si gioca bene divertendosi si vince», chiude il manager. E i risultati si vedono. Anche in busta paga.

Matteo Naccari