Bologna, una tassa di soggiorno per Airbnb

Bologna, 7 ottobre 2016 - «Desideriamo rendere Bologna più appetibile per gli investimenti economici internazionali e il turismo d’affari, ma la sfida passa anche per una gestione più equa dell’accoglienza, in particolare dei bed and breakfast. Il nostro desiderio è che siano colmati i vuoti normativi e che gli ospiti dei 3.500 B&b inizino a pagare la tassa di soggiorno». L’assessore all’Economia e promozione della città Matteo Lepore si è espresso così, durante l’incontro sul tema dell’attrazione di investimenti esteri che ha seguito il benvenuto istituzionale ai dottorandi stranieri della Bologna Business School.

«Stiamo lavorando per arrivare ad un’intesa per la riscossione della tassa, pensiamo che i vari host di Airbnb (circa 3.500 a fronte delle 9.000 camere d’albergo tradizionali; ndr) siano sia una risorsa che un tema da affrontare. Ci siamo incontrati con diversi rappresentanti e con loro vogliamo lavorare per regolamentare questo settore». Nel bilancio comunale del 2016 gli introiti previsti dalla tassa di soggiorno sono passati da 4,2 a 5,1 milioni di euro.

Il modello di sviluppo economico che la giunta ha in mente è quello, ha aggiunto Lepore «di città come Barcellona, che hanno saputo andare oltre il turismo di svago con la promozione del proprio lato business». A questo scopo si rivolge da sempre anche il mondo accademico, che vede nel Global MBA della BBS un master d’eccellenza proprio nel campo della costruzione di legami con l’estero. «Oltre ai futuri manager ricevuti oggi in Comune, provenienti da 40 Paesi diversi, un altro centinaio di studenti frequenteranno quest’anno i nostri corsi post-laurea, per un totale di almeno 150 talenti pronti a integrare Bologna con il mondo», ha commentato Massimo Bergami, preside della BBS. Alla collaborazione e alla condivisione di idee contribuirà, martedì, la prima edizione dello ‘Start Up Ecosystem Day’ di Villa Guastavillani.