Bologna, Maccaferri scende in campo, 3,2 milioni per il Cierrebi

Via libera ai lavori per il Despar. In cambio, la Cittadella dello sport

Gaetano Maccaferri

Gaetano Maccaferri

Bologna, 25 marzo 2017 – Gaetano Maccaferri ha rotto gli indugi. L’imprenditore bolognese ha deciso di esercitare l’offerta da 3,2 milioni di euro per il Cierrebi, il centro sportivo di via Marzabotto di proprietà di Carisbo.

Si tratta del primo fondamentale tassello del piano legato alla ristrutturazione del Dall’Ara che sarà discusso in Comune nelle prossime settimane e comprende, come noto, anche i Prati di Caprara.

La struttura sarà smembrata e in pratica divisa a metà: una parte demolita e destinata a ospitare un supermercato e un parcheggio, l’altra ceduta a titolo gratuito al Comune che lì vorrebbe costruire una Cittadella dello sport per ospitare le associazioni e le società che oggi hanno sede allo stadio e all’antistadio. Si tratta di un piano articolato che in questo modo soddisfa le ambizioni e le necessità di entrambe le parti.

Quelle economiche di Maccaferri, partner di Joey Saputo nel progetto che cambierà volto al Dall’Ara, e quelle di Palazzo d’Accursio che, come ha ripetuto più volte l’assessore allo Sport Matteo Lepore, vuole arrivare a fine progetto «con più strutture sportive e più moderne di quelle attuali».

Inoltre, e non è un particolare da tralasciare, c’è la consapevolezza che il rosso nelle casse del Cierrebi non sia più sostenibile. Il progetto di Maccaferri, che è già in fase avanzata, prevede la demolizione degli stabili a ridosso di via Marzabotto. Dunque addio al parcheggio, ad alcuni campi da tennis e a parte dell’attuale struttura in muratura.

sorgerà il supermercato Despar e un posteggio nuovo di zecca, che oltre a fornire il centro commerciale, servirà anche ai tifosi nei giorni di partita. Gli strumenti urbanistici prevedono per l’area una destinazione d’uso commerciale, quindi, una volta perfezionato l’acquisto, la nuova proprietà potrebbe cominciare a breve scadenza con i lavori.

Allo stesso tempo, però, i paletti di Palazzo d’Accursio obbligano Maccaferri a non aumentare le volumetrie di un solo metro quadro. Ecco perché, in un secondo passaggio temporale e formale, l’imprenditore cederebbe a titolo gratuito l’altra parte della struttura al Comune. Si ‘salverebbero’ il palazzetto dello sport, il ristorante, il grosso del circolo, la piccola piscina e una serie di altre strutture. Ed è lì che Lepore punta a far nascere la Cittadella dello sport che darebbe casa alle società ‘sfrattate’ dai lavori allo stadio e all’antistadio, senza escludere un uso sociale degli spazi e un ampliamento anche oltre lo ‘stradone’ dove ci sono altre aree comunali oggi non sfruttate.

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