Bologna, giovani e robot alla prima convention di Confindustria Emilia

Vacchi: "Le nicchie di successo non ci salveranno"

Confindustria Emilia, prima assemblea pubblica (foto Schicchi)

Confindustria Emilia, prima assemblea pubblica (foto Schicchi)

Bologna, 6 settembre 2017 - Giovani, rivoluzione tecnologica, attrattività del modello Emilia. Sono le parole chiave della prima assemblea pubblica di Confindustria Emilia Area Centro, che si è aperta stamattina alle undici all'interno di Farete, ormai consueta vetrina delle imprese del territorio. Sul palco il presidente Alberto Vacchi, dopo un ricordo commosso al vicepresidente di Unindustria Bologna Roberto Kerkoc (VIDEO), recentemente e prematuramente scomparso, ha tenuto a battesimo la nuova realtà associativa e delineato le sfide del futuro. "Ultimata la fusione - ha spiegato - adesso è necessario costruire Confindustria Emilia, rispondendo alle aspettative di chi ha condiviso, anche con qualche incertezza, questa iniziativa". In platea il gotha dell'industria emiliana e i rappresntanti delle istituzioni locali e nazionali: il presidente di Confindustria nazionale Vincenzo Boccia, quello regionale, Pietro Ferrari, e nomi come Luca Cordero di Montezemolo, Marino Golinelli, Aurelio Regina, Gaetano Maccaferri, Maurizio Marchesini e molti altri. Poi i ministri Gian Luca Galletti, Giuliano Poletti, Enrico Franceschini e Valeria Fedeli (sarà protagonista pomeriggio in uno tei tanti talk), il governatoree Stefano Bonaccini, i sindaci di Bologna e Modena, Virginio Merola e Giancarlo Muzzarelli e i rappresentanti delle associazioni economiche. 

Sul palco Vacchi suona la sveglia, su molti temi. A partire dallo sconfessamento di un paio di luoghi comuni. Come quello sulle nicchie di successo: "Piccolo è bello - avverte Vacchi - ma oggi è necessario che ogni parte del sistema sia almeno connessa, per non restare isolati: non esiste l'angolo tranquillo in cui godere dei premi di forti specializzazioni". O il rischio della disoccupazione tecnologica che, ricorda Vacchi, "uno dei più influenti economisti dell'epoca, David Ricardo, teorizzò nel 1821". Eppure "i dati della Bank of England in quegli anni smentirono la tesi dell'economista, poiché dal 1823 al 1873 la percentuale di occupati aumentò dal 43% al 47% e i redditi del 40%".

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Bando quindi "ai catastrofisti", ma allo stesso tempo "chiediamoci" ricorda il presidente "perché l'occupazione giovanile in questi anni non cresce". Eppure "mentre tutto cambia e abbiamo bisogno di teste giovani linguaggi, noi siamo una società in cui gli anziani abbienti sono arroccati sui patrimoni, mentre i giovani vengono spinti nella merginalità". Parole forti, che non vogliono "fare una colpa agli anziani", ma lanciano l'allarme del presidente degli industriali sul "non aver valutato gli effetti di una tendenza che porterà la nostra popolazione del made in Italy all'estinzione".

Senza ricambi generazionali, dice Vacchi, impossibile fare programmi duraturi. Le soluzioni? La prima è una domanda: "Forse dobbiamo cambiare atteggiamento verso l'immigrazione, creando strumenti di qualificazione seria?". La seconda è il richiamo alle tante iniziative che Confindustria ha portato avanti per la formazione giovanile e gli incentivi alla nuova imprenditorialità. Dal Barcamper Ventures lanciato l'anno scorso al nuovo progetto lanciato oggi: "Emilia 1st Wave Tour", con l'intento di "fare incontrare industrie eccellenti con talenti di innovazione e potenziare il valore di entrambi". La partecipazione sarà gratuita e alle imprese selezionate, 40, saranno offerti tre mesi di "mentorship" con gli industriali affermati del territorio.

Al termine dell'intervento, i discorsi di Kerry Kennedy, Rodolfo Fracassi, Noorena Hertz, intervistati da Simone Spezia del Sole 24 Ore e da... Peppers, un robot di ultima generazione, portato da Intesa San Paolo. Un prototipo di androide umano in tutto... defaillances e incomprensioni comprese. Le conclusioni sono affidate al presidente di Confindustria nazionale, Vincenzo Boccia.

"Il tema dei giovani è un tema che abbiamo posto fin dall'Assemblea di maggio, ci auguriamo che quelle che il governo individuerà siano scelte che non deludano i giovani - ha detto Boccia -. Per noi non esiste un'industria non sostenibile per Confindustria vale la logica delle rappresentanza, essere ponte tra interesse imprese e quelle generali". Boccia ha chiesto un applauso per Alberto Vacchi lodando il grande lavoro fatto per la nascita di Confindustria Emilia. 

Poi, spazio agli stand (quasi 200 le imprese provenienti da Modena e Ferrara) e ai tradizionali incontri tematici.

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