Emilia Romagna, crescono i debiti delle famiglie

Secondo i dati della Cgia, i passivi superano la media nazionale

Emilia Romagna, crescono i debiti delle famiglie (foto Ravaglia)

Emilia Romagna, crescono i debiti delle famiglie (foto Ravaglia)

Bologna, 25 marzo 2017 – L’Emilia-Romagna è una regione ‘in rosso’. Sono sempre di più le persone che si rivolgono alle banche e agli altri istituti di credito per far quadrare i conti. In quasi tutte le province l’indebitamento medio supera la media nazionale, che è di 20.341 euro a nucleo secondo i dati elaborati dalla Cgia di Mestre.

 

Nella speciale classifica spiccano i dati del Modenese, al 14° posto in Italia. Qui, per ogni famiglia, si contano debiti per 24.375 euro. In media, ovviamente. Il numero del 2016 registra una crescita dell’1,5% rispetto all’anno prima.

In calo, invece, il passivo nei bilanci familiari dei reggiani (23°), che comunque si attesta a 23.177 euro. Seguono le province di Rimini (25° con 22.601 euro), Bologna (26° con 22.531 euro), Forlì-Cesena (32° con 21.832 euro) e Ravenna (37° con 21.238 euro).

Chiude la graduatoria regionale la provincia di Ferrara (61°), dove ogni famiglia mediamente ha accumulato un debito di 17.257 euro.

Per indebitamento medio delle famiglie consumatrici, tiene a precisare la Cgia, si intende quello originato dall’accensione di mutui per l’acquisto di un’abitazione, dai prestiti per comprare auto o moto e in generale di beni mobili, dal credito al consumo, dai finanziamenti per la ristrutturazione di beni immobili.

“Premesso che le aree provinciali più appesantite dai debiti sono quelle che presentano i livelli di reddito più elevati – dichiara il coordinatore dell’Ufficio Studi della Cgia, Paolo Zabeo – è evidente che anche in queste zone tra gli indebitati vi sono molti nuclei appartenenti alle fasce sociali più deboli”.

“Tuttavia – spiega – le forti esposizioni bancarie di questi territori, soprattutto a fronte di significativi investimenti avvenuti negli anni scorsi nel settore immobiliare, non destano particolari problemi che, invece, scontiamo in altre aree del Paese, in particolar modo nel Sud”.

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