Emilpack, la chiusura è più vicina: 8 ore di sciopero

Stop anticipato della ‘cassa’ e avviate quattro procedure di licenziamento nell'azienda di Sasso Marconi

Un gruppo di lavoratori in presidio davanti all'azienda

Un gruppo di lavoratori in presidio davanti all'azienda

Sasso Marconi (Bologna), 15 novembre 2016 - Otto ore di sciopero, oggi alla Emilpack di Sasso Marconi, azienda specializzata nella produzione di cialde e capsule di caffè e altre bevande calde dove i lavoratori, 46 in totale, incrociano le braccia mentre alla Città metropolitana di Bologna si discute dello stato di crisi che ha portato all’iniziativa unilaterale della proprietà di chiudere anticipatamente la cassa integrazione e avviato le procedura di licenziamento di quattro persone.

"Questo comportamento ha causato una crescente e diffusa preoccupazione tra i lavoratori. In particolare il tema della garanzia occupazionale, sul futuro del sito di Sasso Marconi, gli eventuali esuberi e il proseguimento dell’azione risanatrice di cui si parlò nell’incontro dello scorso 11 aprile, quando venne presentato un piano industriale che poi non pare avere avuto seguito. E che poi è arrivato all’inusitata e unilaterale azione di chiudere la cassa integrazione e procedere a quattro licenziamenti", denuncia Luigi Maiello di Flai-Cgil.

Dopo l’acquisizione di due anni fa, Emilpack è entrata a fare parte del gruppo Cogeco, un aggregato integrato nel settore del caffè: dall’importazione della materia prima alla costruzione di macchine (attraverso l’altra azienda Grimac, sede a Zola Predosa) e fino alla produzione di cialde e capsule nello stabilimento di Sasso. Il tutto attraverso la finanziaria Kb-1909, con sede a Gorizia.

Il gruppo Cogeco risulta pesantemente indebitato, la sola Emilpack, secondo fonti sindacali, negli ultimi anni avrebbe accumulato debiti per 6-7 milioni di euro. La perdita di una grande commessa da parte di Lavazza, nell’agosto 2015, avrebbe fatto peggiorare la situazione, nonostante la chiusura del secondo sito produttivo di Sasso, un capannone in affitto le cui attività sono state concentrate in via Dell’Artigiano, nella zona produttiva della cittadina di Marconi.

"A fronte di di questa situazione il sindacato ha avuto un atteggiamento costruttivo. Abbiamo proposto di avviare la solidarietà, ma l’azienda non è stata d’accordo e dopo un primo periodo di cassa integrazione è passata direttamente ai licenziamenti. Iniziativa inaccettabile a fronte della quale abbiamo invitato Emilpack a ritirare la procedura di licenziamento - continua Maiello -. Il tutto in spregio degli impegni presi al precedente tavolo istituzionale di crisi. Il primo obiettivo è salvaguardare l’occupazione e questa mossa è irrispettosa dei lavoratori, dei sindacati e anche delle istituzioni". Oggi in coincidenza con il tavolo di crisi in Città metropoliana è previsto il presidio dei lavoratori sotto Palazzo Malvezzi, a Bologna.

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