Bologna, nasce Five la fabbrica a energia zero

Giorgio Giatti e l’industria completamente autosufficiente che produce bici elettriche. “Assumeremo”

Giorgio Giatti, presidente della Termal

Giorgio Giatti, presidente della Termal

Bologna, 6 marzo 2017 – Tra pochi mesi Bologna e l’Italia avranno un goiello tecnologico per qualità hi-tech e sostenibilità ambientale. In verità, c’è già, ma ci sarà l’inaugurazione ufficiale, in coincidenza con il G7 Ambiente, in giugno.

Una fabbrica completamente autosufficiente dal punto di vista energetico, per produrre mezzi di trasporto destinati a diventare trendy e di largo consumo tra breve, totalmente autonomi con una batteria elettrica: bici, scooter (già in produzione da tempo), dai nomi evocativi, Vento, Futura e Solingo. La scommessa che ha portato la famiglia Giatti ad abbandonare l’Asia quattro anni fa per ritornare in patria, «perché anche in Cina i costi sono saliti sensibilmente». Ma, anche, e soprattutto, come raccontano ormai decine di imprenditori italiani che hanno compiuto il reshoring, perché se si vogliono raggiungere vette di altissima qualità lo si può fare solo in Italia.

La perla della zona industriale Roveri, poco fuori le mura di Bologna, sarà lo stabilimento della Five (Fabbrica italiana veicoli elettrici). Dieci milioni di investimenti per un edificio completamente autosufficiente sul piano energetico, capace di garantire l’illuminazione e la produzione, dotato di un impianto fotovoltaico con tecnologia film sottile sul tetto e in grado di produrre 257.000 kWh all’anno, tanto basta per garantire l’illuminazione e il comfort abitativo, ma anche per la produzione industriale.

Five è l’industria green a cinque stelle per eccellenza in Italia e intende esserlo ancora di più, fiore all’occhiello del gruppo Termal. «Mi piace pensarlo vivo, pulsante. Un edificio che produce più energia di quella che consuma e soltanto rinnovabile, rappresenta quasi un essere vivente – dice con una giustificata punta di orgoglio Giorgio Giatti, presidente del gruppo Termal –. Certo, è stata una scommessa impegnativa per un complesso industriale di 7.000 mq. Nessuno finora aveva osato tanto nel risparmio energetico. Sono annualmente coperti da rinnovabile non solo riscaldamento, climatizzazione acqua calda e illuminazione interna ed esterna, ma anche le catene di montaggio e i forni di verniciatura. E non si pensi che sia costato tanto di più di un edificio tradizionale perché quello che si investe in strutture coibenti lo si risparmia in impiantistica».

Una storia che parte da lontano, dal 1982 anno di nascita della Termal che si incontra con Mitsubishi Heavy Industries nel 1984 e da allora è rimasta il referente esclusivo nel settore clima del primate industriale giapponese, per l’Italia e alcune nazioni europee. Una rete distributiva vasta di oltre 1700 clienti in Italia fra installatori e grossisti e una trentina in Europa. «Grande è stata la soddisfazione – osserva il presidente Giatti – quando abbiamo convinto i nostri partner giapponesi a servirsi di stilisti italiani per realizzare nuovi modelli. Quest’anno presenteremo Kireia, lo split ultratecnologico con design italiano. Climatizzazione e pompe di calore da sempre e poi negli ultimi anni la diversificazione».

Ecco, perché il gioiello di Bologna non è il solo core della società che ormai è una media grande azienda con 120 dipendenti. Nel 2008 ha acquisito il marchio Wayel, la trasmissione cardanica coniugata al litio e al design italiano. «Per arrivare alla start up innovativa Five e al nuovo stabilimento dove produciamo non solo biciclette e ciclomotori elettrici – aggiunge il presidente – dopo la decisione di rientro dalla Cina, ma anche ciclostazioni Wayelog per garantire in un unico intervento parcheggio sicuro, scambio intermodale, sharing». Infine, la recentissima acquisizione dello storico marchio Italwin e l’accordo con il designer Momo Design. Ma non finisce qui. La Termal, per essere un attore totale nel campo energetico innovativo, è entrata anche nella trasformazione di classe degli edifici.

«Dateci un edificio in classe G e lo porteremo in classe A senza alcuna spesa per il proprietario – sostiene Giatti –. Anche qui il segreto è semplice: il nostro guadagno sta nella energia che risparmiamo grazie alla applicazione dei nostri prodotti. Quel risparmio ce lo mettiamo in tasca noi, ma al proprietario al termine del contratto rimangono gratuitamente i nuovi impianti e un edificio completamente rinnovato». Tutto questo è stato possibile con l’acquisizione di Geetit, una piccola-grande ESCO bolognese. In dicembre c’è stato l’accordo con Coop risanamento per l’efficientamento di 700 appartamenti. «Oggi l’edilizia pubblica e privata è alla ricerca di partner in grado di investire e di apportare tecnologia», chiosa Giatti.

La Five produrrà nell’avveniristico stabilimento la Vento, il primo modello di bicicletta elettrica che affiancherà la produzione di Futura e Solingo, scooter a batteria, già sul mercato, di cui a regime si produrranno 35mila pezzi l’anno. «Ormai siamo in tanti rispetto alla azienda familiare di una volta – conclude il presidente Giatti – 120 persone, età media 42 anni. Ma siamo sempre in crescita e anche nel 2017 assumeremo».

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