Bologna, arriva la prima lavanderia condominiale a gettoni

Alla residenza Porta Saffi di via Malvasia. Ecco quanto costa e come funziona

Lavanderia condominiale alla residenza Porta Saffi di via Malvasia a Bologna (foto Schicchi)

Lavanderia condominiale alla residenza Porta Saffi di via Malvasia a Bologna (foto Schicchi)

Bologna, 18 febbraio 2017 - Arriva a Bologna la prima lavanderia condominiale a gettoni (foto): è stata inaugurata nel condominio “Residenza Porta Saffi” in via Malvasia n. 22/5. Il progetto - il primo a Bologna e in Emilia Romagna - è stato portato avanti dalla Pasvens (video), società bolognese di commercializzazione, distribuzione e gestione delle lavatrici e le asciugatrici industriali che nel 1988 portò in Italia, in via Irnerio a Bologna, la prima lavatrice a gettoni. Una pratica molto diffusa in Usa e nel Nord Europa, che oggi anche in Italia, complici i ritmi di vita sempre più frenetici, sta conoscendo un ulteriore sviluppo.

In quest'ottiva le lavatrici condominiali, spiega  Leonardo Fornaciari, vice presidente vicario di AnceBologna, che ha appoggiato l'iniziativa, “rappresentano uno dei modi a dispozione dei costruttori per affrontare il rallentamento delle vendite di appartamenti attraverso la capacità di offrire agli acquirenti un’offerta di immobili più 'attraenti', innovativi e più legati ai bisogni di chi li abita".

Come nel caso in questione: un progetto di rigenerazione urbana portato avanti dalla Costruzioni Dallacasa, comprensivo di 30 appartamenti, e dotato di elementi innovativi quali i pannelli fotovoltaici individuali, la colonnina per la ricarica dei veicoli elettrici, il riscaldamento ed il raffrescamento autonomo con pompe di calore, le piastre di cottura ad induzione e, appunto, una lavanderia comune, a gettoni.

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Ma di che si tratta? "Di uno dei tanti progetti di co-housing - spiega la titolare, Cristina Dallacasa, che stiamo sperimentando allo scopo di avvicinare sempre di più le case che costruiamo alle esigenze delle persone che andranno a viverci". A spiegarne il funzionamento è Andrea Serafini, responsabile commerciale di Pasvens. Partendo dall'inizio: ogni condomino ha a disposizione un'applicazione sul proprio cellulare che permette di vedere quali lavatrici o asciugatrici sono libere in quel momento ed eventualmente bloccarle per 5 o 10 minuti, in modo da raggiugnere la lavanderia senza il rischio di fare un viaggio a vuoto, panni sporchi a carico. Le lavatrici, che hanno una capienza molto grande, circa 10 chili, funzionano a monete: 1,50 euro per un lavaggio e altrettanti per l'asciugatura. Il vantaggio non è economico, considerato che "si stima che un lavaggio in casa costi circa 0,70 euro, tra l'ammortamento dei costi dell'acquisto della lavatrice, la manutenzione, l'acqua e la corrente", ammette Serafini. Due lavatrici fanno 1,40 euro... e allora perché farlo? "Per avere un lavaggio e un'asciugatura professionali a meno della metà del tempo che impiegheremmo in casa - ragiona Serafini -, per non doversi preoccupare di acquisto e manutenzione di una lavatrice e un'asciugatrice, per liberare spazio in bagno, non dover stendere i propri panni..."

E poi per socializzare: "Le lavatrici condiminiali, in Nord Europa e in America - considera il commerciale di Pasvens - sono anche un fatto culturale: momenti di socializzazione e condivisione degli spazi comuni che aiuta a cementare i rapporti umani tra condomini". 

In Italia il processo è lungo: con Bologna, il numero di lavanderie condominiali installate sono soltanto 7, anche se "altri due maxi condomini stanno per aggiungersi a Milano", conclude Serafini. Un ultimo particolare, non da poco: e chi non vuole? "Liberissimo di acquistare una propria lavatrice - assicurano i costruttori del palazzo di via Malvasia -. Gli allacci ci sono". Ma tentar non nuoce.

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