Bologna, presidio alla Coop Duemme. "Due licenziamenti illegittimi"

La denuncia del sindacato Sgb con protesta in via del Ceramista. La coop lavora in subappalto per Les Copains

Doriano Derario, uno dei due licenziati

Doriano Derario, uno dei due licenziati

Bologna, 25 maggio 2017 - Licenziati perché hanno cambiato sigla sindacale. E' questa la grave denuncia di Sgb, in riferimento alla situazione di due dipendenti della Coop Duemme, appartenente al Consorzio Metra, che opera in appalto alla Tranconf e in subappalto alla Bvm, proprietaria del noto marchio di abbigliamento Les Copains.

Proprio davanti alla sede della Bvm, in via del Ceramista, il Sindacato Generale di Base ha indetto questa mattina un presidio, “per impedire – si legge nel comunicato ufficiale – che imprenditori del lusso e finte cooperative calpestino i diritti dei lavoratori”. 5 dei 12 addetti al magazzino sito in zona Roveri, infatti, negli scorsi mesi avevano abbandonato la Cgil, rea secondo uno dei licenziati, Doriano Derario, “di non garantire una corretta calendarizzazione delle ferie e un'equa distribuzione dei buoni pasto” (guarda il video).

L'azienda a quel punto, sempre nel racconto di Derario, avrebbe tentato di convincere uno per uno i lavoratori passati a Sgb a tornare sui loro passi, “finché due di noi, che si sono rifiutati, hanno ricevuto, lo scorso dicembre, la notifica del licenziamento”. La motivazione ufficiale fornita dalla dirigenza è stata un presunto calo della produzione, smentito - ancora nelle parole di Derario - “dal fatto che a chi è rimasto sono subito state richieste ore di lavoro straordinario”.

“Abbiamo immediatamente impugnato una decisione piovuta dall'alto e frutto di un ricatto bello e buono – ha dichiarato la delegata di Sgb Valentina Delussu – e, dopo due udienze disertate dalla proprietà, attendiamo un terzo incontro che risolva a nostro favore, alla presenza di un giudice, una vicenda che non potrà finire nel dimenticatoio grazie a un semplice cambio di nome”.

La Duemme infatti, ha aggiunto Delussu, “ora si chiama Nuova Logistica e, nascosta dietro la sua nuova denominazione, sta tentando in ogni modo di scaricare le proprie responsabilità”.

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