Bologna, 5mila edili in piazza. "Pensioni, contratto e lavoro"

La manifestazione fino alla sede dell'Inps regionale dove una delegazione è stata ricevuta dal direttore generale Michele Salomone

Bologna, la manifestazione dei lavoratori edili (fotoSchicchi)

Bologna, la manifestazione dei lavoratori edili (fotoSchicchi)

Bologna, 25 maggio 2017 - Pensioni, contratto e lavoro: sono le tre parole d’ordine scandite oggi dai cinquemila edili scesi in piazza nel giorno della mobilitazione nazionale indetta da Feneal, Filca e Fillea. Piazza XX Settembre il ritrovo per poi sfilare lungo via Indipendenza, piazza dei Martini, viale Amendola fino a sotto la sede dell’Inps regionale. Dove una delegazione è stata ricevuta dal direttore generale Michele Salomone al quale i sindacati di categoria hanno consegnato le loro richieste.

Fortissimo il malessere tra i lavoratori di un settore che più di altri ha pagato lo scotto della crisi che ha fatto sparire 800mila posti di lavoro. «Noi chiediamo lavoro, diritti e tutele al Governo e alle nostre controparti perché l’edilizia riparta e torni ad essere motore per questo Paese», spiega il segretario generale Feneal Uil, Vito Panzarella.

Ma la piazza racconta soprattutto di «lavoratori edili che non ne possono più di aspettare per andare in pensione. L’accordo tra sindacati e governo, – spiega Panzarella - pur avendo vari meriti, non ha risolto la questione di chi ancora a 70 anni si trova a dover lavorare su un’impalcatura rischiando la propria vita e mettendo in pericolo anche quella degli altri. Sono oltre 23mila gli edili con oltre 60anni ancora sulle impalcature e l’attuale normativa sembra non tenere conto della discontinuità tipica del settore che non consentirà a moltissimi di accedere neanche alla pensione agevolata se i limiti posti dalla normativa resteranno tali e non verranno modificati come noi chiediamo. La nostra – prosegue - è una richiesta legittima anche per far fronte ad un’altra emergenza nel settore che ha visto aumentare dal 2009 gli incidenti mortali proprio tra i lavoratori anziani».  

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