Bologna, le pratiche edilizie del Comune diventano digitali

Autorizzazioni, licenze, permessi, depositi, dichiarazioni dal 1949 al 2015 diventano file di facile consultazione

Pratiche nel comune di Bologna

Pratiche nel comune di Bologna

Bologna, 18 febbraio 2017 - Rivoluzione digitale in arrivo per le pratiche edilizie del Comune di Bologna: circa 800.000 documenti tra autorizzazioni, licenze, permessi, depositi, dichiarazioni, che coprono un arco temporale di 66 anni, dal 1949 al 2015, stanno per diventare dei file facilmente consultabili dai professionisti del settore con un clic. Le pratiche, organizzate in 49.000 faldoni, coprono una distanza di 6 chilometri: se si mettessero in fila, tappezzerebbero tre volte i portici che dal Meloncello salgono fino alla Basilica di San Luca.

Solo le pratiche più recenti, quelle degli ultimi due anni, sono conservate nella sede del Comune di Bologna, tutte le altre si trovano in un deposito di Ravenna e sono custodite e gestite da una ditta esterna. I materiali conservati sono di vario tipo: elaborati grafici in grande formato; atti e documenti; foto e altri materiali iconografici; veline; lucidi. Anche le modalità di rilegatura o fascicolazione dei documenti all'interno dei faldoni sono le più varie. Inoltre, alcuni materiali si sono a mano a mano deteriorati. 

L'anno scorso il Comune ha ricevuto 8.500 richieste di accesso agli atti per un totale di circa 30.000 pratiche movimentate: la media è di un'ottantina di pratiche al giorno. Oggi funziona così: dai professionisti (che possono essere per esempio tecnici, notai, agenzie immobiliari, cittadini, altri enti) parte una richiesta telematica che viene inoltrata alla ditta incaricata della custodia delle pratiche. La ditta a quel punto recapita alla copisteria le pratiche in due viaggi settimanali. I tempi di attesa sono di circa un mese. Una volta che sarà concluso il processo di digitalizzazione, chiunque lo richieda potrà consultare i documenti in tempo reale dal computer della propria scrivania.

La digitalizzazione completa dell'archivio avverrà in 30 mesi, si concluderà nei primi mesi del 2019, ma sarà progressivamente reso disponibile agli utenti mano a mano che la digitalizzazione procede. In queste settimane si sta concludendo la verifica della fase di startup nella quale è stata effettuata la formazione degli operatori e sono stati realizzati i primi prototipi di scansione di materiali complessi.Tutti i file saranno conservati definitivamente nel PARER, il Polo archivistico regionale, con le garanzie di corretta conservazione digitale.

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