Bologna, il Cosmoprof apre con uno sciopero

Fumata nera alla trattativa sugli esuberi. Comune ed Expo. “Occasione persa”

Il presidio dei lavoratori davanti alla Città Metropolitana (Dire)

Il presidio dei lavoratori davanti alla Città Metropolitana (Dire)

Bologna, 16 marzo 2017 – Non sono bastate quasi dieci ore di trattativa né i sei testi sui quali si è cercato di trovare un’intesa. Alla fine il tavolo della Fiera è saltato e domani il Cosmoprof si aprirà con una giornata di sciopero che rischia di mandare in tilt una delle manifestazioni più importanti del calendario bolognese.

Gli esuberanti si sono dati appuntamento in piazza della Costituzione domani mattina e giurano che non passeranno inosservati. Per tutto il giorno si è tentato di trovare un accordo che scongiurasse la mobilitazione salvasse il Cosmoprof. Tutto inutile, perché dopo sei bozze di intesa i lavoratori e le sigle sindacali si sono alzati dal tavolo giudicando la proposta della Fiera e del Comune non sufficiente. Una posizione unitaria, anche se con sfumature diverse. Perché il documento finale a qualcuno era comunque sembrato un “passo avanti”. Tant’e’. “Per mantenere l’unità sindacale ci siamo alzati tutti”, spiega Carmelo Massari della Uil.

Lo sciopero di domani sarà quindi unitario. Più radicale la posizione della Cisl e dei sindacati di base (Usb e Sgb). “Qualche progresso c’è stato - ammette Sara Ciurlia della Fisascat - ma non non hanno voluto accettare le nostre richieste in merito a una maggiore trasparenza sui conti. Anzi il capo di Gabinetto del sindaco ci ha invitato per questo a rivolgerci alla Procura. Non si sono voluti inoltre prendere impegni precisi rispetto alla non esternalizzazioni delle funzioni in capo al personale di manifestazione e alla riorganizzazione del lavoro. Per questo abbiamo giudicato il testo irricevibile”. Stessa linea per Daniela Fustini, nel Consiglio di azienda per Sgb.

“Non c’è stata la volontà di trovare un accordo che consentisse di affrontare la trattativa in modo più sereno”, sostiene Fustini. “Dov’è la politica, qui c’è solo la gestione di comitati d’affari”, sbotta Fabio Perretta dell’Usb. Eppure, per quanto si sia scelta la strada dell’unità, tra i sindacati si registrano giudizi di diverse sfumature. “Per me il testo era potabile”, ammette Massari. “C’è stato un passo avanti deciso rispetto all’altro giorno, che, però, e’ stato valutato insufficiente. Domani c’è il presidio, ma credo che ci sia bisogno di un approfondimento ulteriore con i lavoratori”, ragiona Gianluca Taddia della Filcams-Cgil.

Gli sforzi di trovare una mediazione “sono state opposte posizioni incomprensibili che rischiano di creare un grave danno d’immagine a Bologna Fiere oltre che una sicura penalizzazione per il suo bilancio. Resta il rammarico per l’occasione perduta, ma evidentemente ha prevalso la necessità di portare la trattativa a una sterile e dannosa prova di forza”, è l’amara nota congiunta di Comune, Città Metropolitana e azienda.

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