Cade da cavallo e muore, il marito: "La mia Emanuela era straordinaria"

Il dolore di Paolo Castaldi: "Amava i cavalli fin da bambina, l’incidente è stato una fatalità"

Emanuela Pipitone, morta dopo la caduta da cavallo

Emanuela Pipitone, morta dopo la caduta da cavallo

Bologna, 31 marzo 2015 - Era all’apice della sua carriera la cinquantenne ricercatrice universitaria Emanuela Pipitone che, domenica scorsa, ha perso la vita dopo essere caduta da cavallo. Una donna dalle mille risorse che adorava fare lunghe passeggiate a piedi o in sella ad Angel, la sua cavalla. Ed è con lei che l’altro giorno, come faceva da dieci anni, era uscita per un’escursione in Val di Zena. Una giornata come tante altre per assaporare i primi raggi di un timido sole primaverile. Emanuela era esperta di equitazione, ed era partita dal maneggio El Paso di Pianoro con un amico, ma poco prima del rientro è caduta battendo violentemente contro un attrezzo agricolo al lato della cavedagna.

La donna si trovava lungo una strada sterrata, a pochi metri da un’azienda agricola e, nonostante i soccorsi disperati, i sanitari del 118 non hanno potuto salvarla. Emanuela era spostata da 16 anni e non aveva figli: «Mia moglie era straordinaria – racconta il marito Paolo Castaldi, docente di ingegneria all’università di Bologna, Cesena e Forlì -. Era bravissima in tutto, amava i cavalli da quando era bambina e non c’era persona che non la stimasse. Esperta in statistica sanitaria e tutor all’università di Reggio Emilia, ultimamente era impegnata in una ricererca importantissima. Era all’apice della carriera e ha scritto articoli su riviste internazionali. Dell’incidente a cavallo non so nulla perché non ero li, non ero con lei. So solo che era una donna posata, attenta quando usciva con la sua cavalla. Voglio ricordarla per sempre come una donna splendida e quello che è successo è una tragedia, una fatalità».

Di fatalità parlano anche gli amici del maneggio che Emanuela frequentava dal 2005: «Siamo sconvolti – spiegano -. Non sappiamo come sia potuto succedere. Emanuela era una donna prudente, non correva mai a cavallo. La conoscevamo tutti». Ieri, tra il verde e il silenzio del centro ippico le persone con cui condivideva la passione per i purosangue si stringevano tra lacrime e lunghi abbracci: «La sua cavalla se l’è cavata – spiegano -. E’ ferita ma non è in pericolo di vita. Siamo sconvolti». Nessuno aveva voglia di parlare, il dolore per la perdita della dottoressa che collaborava anche con Comune, Ausl e altri enti è troppo grande. I funerali si terranno domani, alle 15.30, nella chiesa di San Girolamo alla Certosa.

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