Emergenza frane in Emilia Romagna: “Rischio cresciuto del 10% in un anno”

Emilia Romagna, l’allarme dell’Unione regionale delle bonifiche: “Necessari interventi per un miliardo”

Dissesto idrogeologico in Emilia Romagna in una foto d'archivio

Dissesto idrogeologico in Emilia Romagna in una foto d'archivio

Bologna, 30 gennaio 2015 - In Emilia Romagna lo stato geomorfologico è gravissimo. Tanto che secondo la locale Unione Regionale delle Bonifiche dell’Emilia-Romagna (Urber), il rischio di dissesto idrogeologico in tutta la regione sarebbe peggiorato notevolmente aumentando complessivamente di circa il 10% rispetto allo stesso periodo dell’ anno scorso.

L’Urber presenterà il 5 febbraio prossimo al Governo a palazzo Chigi, l’elenco dettagliato degli interventi che, se realizzati in tempo utile, contribuirebbero in modo sostanziale alla messa in sicurezza del territorio dai fenomeni di frane e alluvioni che minacciano le comunità e le attività economiche emiliano-romagnole. Gli interventi complessivi che i Consorzi di bonifica regionali evidenziano sono 894 per un importo che supera ormai di gran lunga il miliardo di euro attestandosi sulla cifra di un miliardo e cento milioni di euro. L’Urber propone dunque un confronto con il recente passato e che nel dettaglio riguarda la comparazione con l’anno 2010, in cui le necessità dell’Emilia-Romagna erano ferme a quota 564.046.000 di euro per 652 interventi auspicabili.

Oggi l’ammontare complessivo ha fatto registrare un incremento esponenziale negativo pari al 40%. «Nonostante l’impegno profuso dagli enti, in primis la Regione Emilia-Romagna - sottolinea il presidente dell’Urber Massimiliano Pederzoli - i fenomeni climatici avversi si ripetono a catena ed è per questo che la realtà fragile del territorio emerge tra le assolute priorità nazionali. Il bisogno è grande, i progetti ci sono, ora servono risorse adeguate».