Pd, le primarie sono a rischio: Bonaccini in pole, riecco Delrio

Brusca accelerata alla corsa per la presidenza della Regione di Luca Orsi FOTO La carriera politica di Vasco Errani VIDEO Pariani: "Tempi brevi per le primarie"

Bologna, Stefano Bonaccini del Pd (Foto Imagoeconomica)

Bologna, Stefano Bonaccini del Pd (Foto Imagoeconomica)

Bologna, 9 luglio 2014 - Un terremoto. Le dimissioni di Vasco Errani scuotono il Pd dalle fondamenta e danno un’inattesa accelerazione alla corsa per la presidenza della Regione. Dal cui risultato potrebbero, fra l’altro, dipendere le nomine — ancora in ballo — delle sei poltrone più importanti della sanità regionale. Forza Italia e Movimento 5 Stelle chiedono di andare al voto il prima possibile. La scelta è in mano al Governo. Certo, i tempi paiono strettissimi. Il che, in casa Pd, rischia di travolgere l’ipotesi (finora una granitica certezza) delle primarie per la scelta del candidato. 

Troppo poco il tempo per la campagna elettorale e rischio di sovrapposizione (e caos garantito) con altre primarie: quelle per il congresso regionale del Pd, fissate per il 5 ottobre. Anche se ora non si esclude un rinvio. Se saltasse la consultazione popolare per la scelta del candidato alla Regione, il partito potrebbe affidarsi a Stefano Bonaccini, segretario regionale uscente. L’unico, si dice, con le spalle larghe abbastanza da tenere compatte le truppe ed evitare pericolose spaccature. Ma il vento del rinnovamento potrebbe spingere il Pd verso altri nomi.  In pole passerebbero allora due renziani doc: il deputato Matteo Richetti e Roberto Balzani , già sindaco di Forlì. In queste ore si sgonfiano invece le quotazioni di Daniele Manca, sindaco di Imola, e Simonetta Saliera, vicepresidente della Regione, bruciati dalla loro vicinanza politica a Errani. C’è poi un’ipotesi estrema. Il premier. Matteo Renzi, motu proprio, potrebbe decidere di estrarre dal cilindro il nome di Graziano Delrio, sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Una candidatura pesante, che potrebbe mettere a tacere ogni voce di dissenso interno. Un capitolo legato a doppio filo alla presidenza della Regione è quello — delicatissimo — delle nomine. Nelle aziende partecipate, i giochi al vertice sono fatti. Enrico Postacchini all’aeroporto, Duccio Campagnoli a BolognaFiere, Fosco Foglietta al Cup.

Restano "in gioco, come detto, sei nomine al vertice della sanità regionale. Al policlinico Sant’Orsola-Malpighi viene data per certa la riconferma del direttore generale, Sergio Venturi. Per lui potrebbe esserci una breve proroga-ponte, giusto per arrivare alle elezioni e consentire poi al successore di Errani una decisione ponderata. All’istituto ortopedico Rizzoli è in uscita il direttore Giovanni Baldi, dato partente con direzione Reggio Emilia. Altri pesanti incarichi in scadenza riguardano Ivan Trenti, direttore generale dell’Ausl reggiana; Leonida Grisendi", direttore generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Parma, e due poltrone a Ferrara: quella di Paolo Saltari, direttore generale dell’Azienda unità sanitaria locale, e quella di Gabriele Rinaldi", al vertice dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Cona.

Luca Orsi

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